21 marzo 2021- “La proroga al 30 giugno del blocco generalizzato dei licenziamenti è solo un primo passo. La situazione economica, sociale, sanitaria continua ad essere drammatica. Per questo continuiamo a chiedere l’estensione dello stop dei licenziamenti senza selettività per tutta la durata dell’emergenza sanitaria ed un forte investimento sui contratti di solidarietà difensivi ed espansivi per salvare i posti di lavoro ed evitare esuberi nei comparti e settori economici “. È quanto sottolinea in una intervista al quotidiano cattolico “ Avvenire” il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra.
“Per quello che è emerso ci sembra un decreto sicuramente necessario ma non certo sufficiente a dare risposte strutturali a un tessuto sociale ancora in forte fibrillazione, con centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio e milioni di famiglie che avranno bisogno di sostegno almeno per tutti il 2021”, aggiunge il neo leader Cisl. Quanto al metodo, per Sbarra “anche li’ ci sono luci ed ombre. Il Governo deve scegliere con coerenza la strada di un vero dialogo sociale sui singoli dossier e di rinnovata concertazione con le parti sociali come abbiamo fatto due settimane fa sul pubblico impiego. Non bastano gli slogan”. Sbarra giudica positiva la proroga della Cassa COVID, il sostegno ai lavoratori con Naspi scaduta e la sospensione del Decreto Dignità sino a fine anno ma insiste: “La moratoria dei licenziamenti deve procedere di pari passo con la continuità della Cassa Integrazione e delle Indennità COVID ed essere supportata da un grande sforzo sulle politiche attive e formazione, riforma di ammortizzatori sociali da rendere realmente universali e su investimenti produttivi che facciano ripartire la domanda di buona occupazione”.
Fortemente negativo il giudizio della Cisl sul condono fiscale. “Il messaggio è sbagliato, e anche nella forma “mitigata” dei 30mila euro di Irpef rimane culturalmente deleterio. Se vogliamo davvero favorire chi sta peggio, quello che serve è una riforma del fisco di profilo progressivo , redistributivo ed a sostegno dei lavoratori e dei pensionati che pagano fino all’ultimo centesimo, affiancata a una lotta senza quartiere all’evasione e all’elusione”.
Infine sui vaccini, il Segretario della Cisl sollecita “un piano nazionale condiviso con le parti sociali per favorire le vaccinazione nei luoghi di lavoro unito ad una verifica e aggiornamento dei protocolli firmati l’anno scorso su Salute e Sicurezza. Il 25 marzo ci confronteremo su questi temi con il Governo. Basta con le fughe in avanti delle Regioni . Il Sindacato e la Cisl in modo particolare e’ pronto a fare la propria parte. Accelerare sulle misure di approvvigionamento, darsi una strategia per la distribuzione e la somministrazione, allargare i centri di vaccinazione, assicurare il sostegno del mondo del lavoro alla campagna vaccinale, coordinare gli interventi con una forte regia nazionale le nostre priorità su cui lavorare in modo responsabile”.
“Per quello che è emerso ci sembra un decreto sicuramente necessario ma non certo sufficiente a dare risposte strutturali a un tessuto sociale ancora in forte fibrillazione, con centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio e milioni di famiglie che avranno bisogno di sostegno almeno per tutti il 2021”, aggiunge il neo leader Cisl. Quanto al metodo, per Sbarra “anche li’ ci sono luci ed ombre. Il Governo deve scegliere con coerenza la strada di un vero dialogo sociale sui singoli dossier e di rinnovata concertazione con le parti sociali come abbiamo fatto due settimane fa sul pubblico impiego. Non bastano gli slogan”. Sbarra giudica positiva la proroga della Cassa COVID, il sostegno ai lavoratori con Naspi scaduta e la sospensione del Decreto Dignità sino a fine anno ma insiste: “La moratoria dei licenziamenti deve procedere di pari passo con la continuità della Cassa Integrazione e delle Indennità COVID ed essere supportata da un grande sforzo sulle politiche attive e formazione, riforma di ammortizzatori sociali da rendere realmente universali e su investimenti produttivi che facciano ripartire la domanda di buona occupazione”.
Fortemente negativo il giudizio della Cisl sul condono fiscale. “Il messaggio è sbagliato, e anche nella forma “mitigata” dei 30mila euro di Irpef rimane culturalmente deleterio. Se vogliamo davvero favorire chi sta peggio, quello che serve è una riforma del fisco di profilo progressivo , redistributivo ed a sostegno dei lavoratori e dei pensionati che pagano fino all’ultimo centesimo, affiancata a una lotta senza quartiere all’evasione e all’elusione”.
Infine sui vaccini, il Segretario della Cisl sollecita “un piano nazionale condiviso con le parti sociali per favorire le vaccinazione nei luoghi di lavoro unito ad una verifica e aggiornamento dei protocolli firmati l’anno scorso su Salute e Sicurezza. Il 25 marzo ci confronteremo su questi temi con il Governo. Basta con le fughe in avanti delle Regioni . Il Sindacato e la Cisl in modo particolare e’ pronto a fare la propria parte. Accelerare sulle misure di approvvigionamento, darsi una strategia per la distribuzione e la somministrazione, allargare i centri di vaccinazione, assicurare il sostegno del mondo del lavoro alla campagna vaccinale, coordinare gli interventi con una forte regia nazionale le nostre priorità su cui lavorare in modo responsabile”.
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Fonte: cisl.it