Fatta la legge – il Decreto Sostegni – , per arrivare ad ottenere i ristori imprese e partite Iva dovranno aspettare le specifiche istruzioni per presentazione la domanda.
Lo sottolinea Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“Al fine dell’ottenimento del contributo, che non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e dell’Irap, sarà necessario presentare entro 60 giorni dall’avvio della specifica procedura telematica, un’apposita istanza all’Agenzia delle Entrate secondo le modalità che saranno successivamente definite con provvedimento del direttore della stessa Agenzia delle entrate”.
Ma come si calcolano i ristori? Il sistema per quantificare l’importo che il beneficiario riceverà come bonifico o credito di imposta – da utilizzare nel modello F24 – è definito dalla stessa legge. Che fissa anche un minimo: 1.000 euro per le ditte individuali, 2.000 euro per le società.
Per quantificare il ristoro è innanzitutto calcolare la differenza tra il fatturato medio mensile 2020 e il fatturato medio mensile 2019. Si ottiene così la base di computo sulla quale si deve applicare lo specifico coefficiente previsto dalla legge che varia, in diminuzione, col variare del volume d’affari:
- 60% per chi ha fatturato fino a 100mila euro nel 2019;
- 50% per chi si è attestato fra 100mila e 400mila;
- 40% fino a 1 milione;
- 30% fino a 5 milioni;
- 20% fino a 10 milioni.
Dunque se il fatturato medio mensile è 5.000 euro il beneficiario riceverà 3.000 euro (il 60% del suo calo medio mensile).
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