Il Decreto Sostegni non ha portato quello che imprese e partite Iva speravano. Ristori insufficienti e che compensano solo una minima parte dei danni subiti dai mancati introiti dovute alla chiusure disposte per decreto e non.
Lo fanno sapere le associazioni di rappresentanza del mondo economico all’indomani dal varo del Decreto.
Lo sottinea il Corriere della Sera in edicola oggi:
“Nei comunicati ufficiali di associazioni di categoria e Ordini professionali si parla di briciole ed elemosina. Bocciata la bozza che prevedeva 3 mila euro a pioggia per gli autonomi e le partite Iva, ha prevalso un calcolo molto più penalizzante che porterà pochi spiccioli nelle tasche dei lavoratori autonomi. Alimentando così i malumori e proteste da parte del popolo delle partite Ivo. Unico aspetto positivo è l’eliminazione dei Codici Ateco, un meccanismo che nei precedenti decreti Ristori aveva tagliato fuori dagli aiuti del 2020 intere categorie”.
Dunque l’unica nota positiva è l’eliminazione del requisito dei codici Ateco – vale a dire il codice attività – che aveva escluso nei mesi scorsi numerose attività, soprattutto quelle che svolgono attività economiche a cavallo tra più settori (es. marketing e ristorazione, lavorazioni tessili e vendita al pubblico, ecc.).
Resta aggiornato con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis!
Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.