La pandemia e lo smart-working hanno penalizzato soprattutto le donne lavoratrici, contribuendo ad aumentare il preoccupante divario – già presente – nel tasso occupazionale maschile e femminile (secondo i dati OCSE, il tasso è inferiore al 50% per le donne e prossimo al 70% per gli uomini).
Intervenendo nel corso di un webinar sulla parità dell’occupazione femminile Obiettivo 62%, il ministro del Lavoro Andrea Orlando si è espresso sulle possibili linee di intervento politiche per tentare di arginare questi fenomeni e offrire alle donne le giuste condizioni di pari opportunità.
E proprio in questa direzione che va Orlando quanto parla di una prossima “creazione di <piattaforme anonime che denuncino chi viola l’art. 27 del codice delle Pari Opportunità>, cioè la norma che <proibisce ai datori di lavoro di fare domande personali ad una donna> durante un colloquio d’impiego“.
In buona sostanza la proposta del Ministro PD è di creare un sistema nel quale la lavoratrice può denunciare in totale anonimità la violazione di principi di legge a tutela della pari opportunità nell’accesso al lavoro. Sistema che evidentemente potrebbe risultare particolarmente efficace, soprattutto se si tiene in considerazione che il dipendente non ha smesso mai di essere la parte “debole” del rapporto di lavoro.
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