Nella prossima Dichiarazione dei redditi 2021 (anno di imposta 2020) del Modello 730 alla voce che riguardano le detrazioni fiscali al 19% gli italiani potrebbero ricevere davvero una brutta notizia dai Caf o dai propri commercialisti.
Sì perchè dal 1° gennaio 2020 è entrata in vigore una norma che dice che per beneficiare dello ‘sconto’ la spesa deve essere effettuata con strumenti tracciabili come moneta elettronica, bonifici e assegni.
Ma non è da escludere che nell’anno della pandemia che ha stravolto la vita di milioni di famiglie, i contribuenti non si siano ricordati che avrebbero avuto diritto ad ottenere lo sconto sul 730 in dichiarazione, per spese come la palestra dei figli o il veterinario o l’abbonamento ai trasporti pubblici, solo se avessero adempiuto ai pagamenti attraverso strumenti tracciabili.
Rientrano nella detraibilità del 19% queste spese: spese per istruzione, spese per intermediazione, per attività sportive per ragazzi, spese immobiliari, spese funebri, per l’assistenza personale, quelle sostenute da studenti universitari fuori sede, le spese per i canoni di locazione, assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, le erogazioni liberali, spese veterinarie, per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale; unica eccezione le spese per l’acquisto di medicinali che danno comunque diritto alla detrazione insieme a quelle sanitarie purché le prestazioni vengano effettuate presso strutture pubbliche o strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.
Stando a quanto scrive Il Sole 24 Ore la Consulta dei CAF a breve invierà una lettera al Ministro dell’Economia Daniele Franco per chiedere uno slittamento dell’obbligo.
In ballo per i contribuenti ci sono circa 900 milioni di euro in meno di sconti fiscali complessivi, con il rischio che a ‘pagare’ di più sui tagli degli sconti fiscali, con i conseguenti minori rimborsi, potrebbero essere le fasce socialmente deboli (si pensi solo agli anziani) già messe a dura prova dagli effetti economici della pandemia.
Operazione non certo semplice considerato che da questa riforma la Legge di bilancio del 2020 aveva messo in conto un maggiore recupero di gettito fiscale di 868 milioni di euro derivante dalla lotta ai pagamenti a nero.