Roma, 30 marzo 2021 – “Il Governo attivi immediatamente tutte le operazioni volte a far decollare Ita, la nuova società che dovrà ereditare da Alitalia la missione di compagnia di bandiera. Altrimenti le lungaggini decisionali di Bruxelles affosseranno il progetto, con danni ingenti per il nostro Paese”. È il grido d’allarme lanciato da Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl, nel giorno in cui tutti i lavoratori Alitalia e Cityliner sono impegnati in una manifestazione davanti al Ministero dello Sviluppo economico per l’incertezza sull’erogazione delle retribuzioni, sull’anticipo della cassa integrazione straordinaria e sull’integrazione del Fondo straordinario del trasporto aereo. I nodi di Alitalia, fa notare Pellecchia, sono strettamente intrecciati con quelli della nuova compagnia di bandiera. “Per Alitalia la condizione di impasse si protrae da tantissimo tempo: il 2 maggio si ‘festeggeranno’ quattro anni di amministrazione straordinaria, una condizione emergenziale che non le ha consentito di riorganizzarsi. Difficoltà che l’arrivo della pandemia – sottolinea il Segretario generale della Fit-Cisl – ha appesantito: il Covid-19 ha fortemente ostacolato le misure volte a razionalizzare la gestione di Alitalia”. Da un altro lato, prosegue Pellecchia, troviamo “una società costituita, la futura compagnia di bandiera, di cui il nuovo Governo ha confermato il valore strategico. Ita è però imbrigliata dalla burocrazia della Commissione europea, che com’è noto vorrebbe una nuova compagnia con un nome diverso che nessuno conosce, con una riduzione degli slot (e quindi della capacità operativa) e con una riduzione degli aeromobili. Intanto il tempo – quello sì – vola: il rischio concreto è che Alitalia, non avendo soldi in cassa e non potendo più pagare stipendi e fornitori, si fermi. Un danno che si rifletterebbe sulla nuova compagnia, visto che gli asset da trasferire sarebbero azzerati o comunque ridotti ai minimi termini”. Per questo, rimarca il Segretario generale della Fit-Cisl, è fondamentale che il nuovo Esecutivo assicuri in tempi rapidissimi il decollo di Ita: “Siamo ‘in guerra’ per combattere il Covid a colpi di vaccini, ma con lo stesso spirito dobbiamo impedire che l’economia vada a rotoli. Per il nostro trasporto aereo la priorità è evitare che lo stallo dell’attuale compagnia di bandiera si ripercuota su quella futura. Occorre prevenire questo rischio mettendo in conto eventuali conseguenze come una controversia davanti alla Corte di giustizia europea – che ha recentemente sentenziato la legittimità dell’intervento italiano per il salvataggio di quattro banche regionali. Se la campagna di immunizzazione procederà secondo i piani e il traporto aereo riprenderà quota, in assenza di Alitalia altri operatori ne conquisteranno la già ridotta fetta di mercato (11,3 per cento a livello italiano secondo i dati Enac 2019). Si realizzerebbe così un doppio delitto perfetto. E lo Stato – fa ancora notare Pellecchia – dovrebbe gestire l’enorme problema degli 11mila dipendenti di Alitalia, più quelli – un numero da uno a due volte superiore – che lavorano nell’indotto”. Uno scenario che va scongiurato a ogni costo, conclude il Segretario generale della Fit-Cisl.
Continua a leggere qui
Fonte: cisl.it