Dopo la condanna del Presidende del Consiglio Mario Draghi verso i ‘furbetti del vaccino’ che saltano la fila a danno delle categorie particolarmente a rischio, arriva l’ordinanza del Commissario straordinario all’emergenza coronavirus Francesco Paolo Figliuolo rivolta alle Regioni, che fissa l’ordine delle priorità nell’accesso al vaccino anti-Covid.
Le categorie prioritarie in questa fase sono due: gli anziani con più di 80 anni e le persone fragili.
Nell’ordinanza si legge anche che ”dove previsto dalle specifiche indicazioni” saranno vaccinati anche i familiari conviventi, caregiver, genitori-tutori-affidatari delle persone con elevata fragilità.
Una volta messe al riparo queste categorie hanno inoltre diritto alla vaccinazione in ordine di età:
- le persone tra i 70 e i 79 anni,
- e poi coloro che hanno tra i 60 e 69 anni.
Dai 60 anni in su saranno utilizzati prevalentemente i vaccini AstraZeneca come da recente indicazione dell’Aifa e raccomandazione dello stesso Governo. Il vaccino anglo-svedese è quindi sconsigliato (e non vietato) per coloro che hanno meno di 60 anni. Si tratta di una decisione nazionale che non trova esatta corrispondenza negli altri Paesi europei, in Francia ad esempio hanno deciso che la soglia è nei 55 anni.
Tuttavia, le “persone che hanno già ricevuto una prima somministrazione potranno completare il ciclo vaccinale con il medesimo vaccino”, si legge nell’ordinanza. Ciò significa che chi ha fatto la prima dose di AstraZeneca potrà ricevere la seconda, anche se ha meno di 60 anni.
”Parallelamente alle suddette categorie – si legge nel documento – è completata la vaccinazione di tutto il personale sanitario e sociosanitario in prima linea nella diagnosi, nel trattamento, nella cura del Covid-19 e di tutti coloro che operano in presenza presso strutture sanitarie sociosanitarie pubbliche e private”.
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