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Assegno unico figli, flop in arrivo: dal 1° luglio spingerà a pagare addizionali e Irpef oltre i 3.000€

C’è attesa di conoscere come sarà attuato l’Assegno unico per i figli che è parte della legge delega del cosiddetto Family Act. Sì perchè se da un lato buona parte delle famiglie si attende il versamento dell’importo di 250 euro per ogni figlio fino al compimento del 21esimo anno di età dall’altra parte una cerchia di esperti guarda con diffidenza la prossima riforma, che dovrebbe prendere piede dal 1° luglio, perchè non ancora ben chiaro l’impatto che avrà su tutto il sistema di detrazioni e imposizione fiscale che colpisce le famiglie.

Lo evidenzia il quotidiano Il Mattino in edicola oggi:

“Alcune delle maggiori criticità tecniche ruotano proprio intorno all’Irpef. Il venir meno delle detrazioni (resterà però quella per il coniuge, se a carico) sarà più che compensato dall’importo dell’assegno. Ma l’attuale struttura dell’imposta nasconde un’insidia per i nuclei numerosi a reddito basso, quelli che proprio grazie agli ‘sconti’ per i figli azzerano l’imposta e quindi per legge non pagano neppure le addizionali dovute a Regioni e Comuni. Con il nuovo meccanismo invece, a meno che il reddito non sia davvero molto basso (sotto gli 8 mila euro per i lavoratori dipendenti) l’Irpef tornerà ad essere dovuta e con essa le addizionali: una novità positiva per i bilanci per gli enti locali ma non per gli interessati, che vedrebbero di fatto i loro assegni erosi di alcune centinaia di euro l’anno. Il problema riguarda soprattutto le famiglie con redditi complessivi tra i 14 mila e i 20 mila euro, che possono però crescere in base al numero dei figli ed alla presenza di disabili, come si vede dagli esempi in questa pagina. Un lavoratore dipendente con coniuge a carico e tre figli di cui due minori versava zero di Irpef e addizionali, mentre nello scenario futuro ne dovrebbe pagare 526 l’anno a Regione e Comune, oltre a 2.771 di Irpef (assorbite dall’assegno)”.

Dunque le famiglie, specie quelle numerose, che ad oggi versano cifre irrisorie di tassazione si ritroverebbero a pagare importi significativi tra addizionali comunali e regionali dell’Irpef oltre che l’Irpef ‘nazionale’ fino a esborsi importanti – come nel caso dell’esempio del quotidiano napoletano – che superano i 3.000 euro complessivi annui.

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