Quel che c’è di certo sul fronte delle riaperture delle attività economiche e che ad aprile non accadrà nulla. I numeri dei contagi dominano ancora la scena e il Governo preferisce avere un atteggiamento di cautela, anche per favorire il progredire della campagna vaccinale. Risulta però evidente dalle dichiarazioni politiche di questi giorni che i vari ministeri stanno lavorando, insieme al Comitato tecnico scientifico, per favorire le riaperture in tutti i settori. Si parla di maggio, o forse a giugno in alcuni casi visto anche l’avvicinarsi dell’estete che porta con sé l’avvio delle attività turistiche che potranno sì riaprire ma solo a patto che rispettino e facciano rispettare le nuove misure di contenimento dal contagio di Covid.
Per arrivare a questo però ci vuole una programmazione certa, che aiuti le aziende a orientarsi sull’organizzazione e su quali regole dover rispettare. Lo sta sostenendo da giorni il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia che parlava del 2 giugno quale data ipotetica per la riapertura delle attività legate alla stagione estiva, tra cui alberghi, camping, stabilimenti balneari, ecc.
E proprio sulle misure che potranno essere adottare negli stabilimenti balneari nell’estate 2021 che si sofferma il quotidiano Il Giornale in edicola oggi sulle cui colonne si legge:
“Anche la prossima sarà un’estate a metà. Gli ombrelloni rispetteranno il distanziamento e l’area minima intorno sarà di 10,5 metri quadri, con sdraio e lettini distanti almeno due metri e deroghe solo per i membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante. Anche le cabine saranno fruibili solo dalla stessa famiglia e le prenotazioni saranno online e anticipate per evitare assembramenti alla cassa, mentre si raccomanda di favorire l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali. I percorsi di entrata e uscita negli stabilimenti saranno differenziati e prevedono una segnaletica chiara”.
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