Licenziamenti per i tempi indeterminati, La Stampa: torna il «no» dei sindacati

Le politiche sociali che il Governo intende mettere in campo con il Def – e poi col Recovery plan – non convincono i sindacati, che le ritengono di “modesto impatto” sull’occupazione.

In particolare – stando a quanto scritto su La Stampa in edicola oggi – i sindacalisti chiedono al Governo che vengano elaborati con urgenza un piano straordinario del lavoro e una riforma degli ammortizzatori sociali. Il quotidiano riferisce le rivendicazioni di Cgil, Cisl e Uil verso l’Esecutivo in vista delle consultazioni odierne sul Pnrr, che confermano quanto già detto nel corso della audizioni parlamentari:

La vicesegretaria della Cgil, Gianna Fracassi, auspica <un intervento sul versante della qualità del lavoro perché una ripresa fondata sulla precarietà in questa fase non è accettabile>. La Cisl propone lo stop dei licenziamenti per tutti fino al 31 ottobre, mentre la Uil chiede una riforma delle pensioni più flessibile dopo Quota 100>“.

Tornano sulla proroga del blocco dei licenziamenti, dunque, i sindacati, che incalzano il Governo sul tema occupazione anche in vista dei futuri investimenti europei, nonostante le chiusure dei giorni scorsi esplicitate dallo stesso Mario Draghi. ”La posizione del Governo non cambia, aveva detto lo stesso Premier in conferenza stampa qualche giorno fa confermando lo stop al blocco dei licenziamenti così come previsto dal Decreto Sostegni, e chiudendo ad ogni ipotesi di modifica in Parlamento.

Una scelta che, per la prima volta dall’inizio della pandemia, scaricherà anche sui lavoratori con contratto a tempo indeterminato tutto il peso dell’incertezza economica. Secondo il Decreto Sostegni dunque, dal 1° luglio potranno cominciare a licenziare le imprese industriali e dell’edilizia, mentre dal 1° novembre si potrà procedere ai licenziamenti – anche degli indeterminati – nei settori del commercio, turismo e artigianato.

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