Prosegue il dibattito sul coprifuoco, anche all’interno della maggioranza governativa. Se Draghi e il Consiglio dei ministri non sembrano voler cedere ad una rimozione totale della misura, né ad un suo allentamento, parte della maggioranza ‘capitanata’ dalla Lega di Matteo Salvini continua a criticare tale imposizione. Infatti – scrive Andrea Amata sul quotidiano Il Tempo in edicola oggi – “La Lega in Consiglio dei ministri si è astenuta sul decreto legge proprio per smarcarsi da un provvedimento che, oltre a non avere basi scientifiche, condanna alla cessazione parti rilevanti del nostro Pil“.
Su Il Tempo vengono riportate le motivazioni con le quali la Lega ha giustificato la propria astensione dal Decreto Covid, spiegando perché il coprifuoco sarebbe non solo inutile, ma anche controproducente all’economia del Paese:
“Tenere in ostaggio 60 milioni di italiani [a causa del coprifuoco, ndr], senza un fondamento scientifico alla limitazione imposta, rappresenta una violazione della libertà con un impatto devastante sul tessuto socio-economico del Paese. I turisti, che stanno già programmando le loro ferie, ignoreranno come destinazione l’Italia, avendo decretato il domicilio coatto dalle ore 22. […] penalizzando ulteriormente il comparto del turismo e l’indotto economico che genera“.
Il coprifuoco, dunque – stando alle ragioni della Lega – , oltre ad essere una grave violazione della libertà personale andrà ad incidere pesantemente sul settore del turismo, che già si configura come il più colpito dalle limitazioni imposte a causa della pandemia da COVID-19.
Il domicilio coatto dalle 22 si pone anche in contraddizione con il Documento di economia e finanza (Def) 2021 – approvato lo scorso 15 aprile – e i suoi obiettivi di rilancio dell’economia italiana. Quasi due documenti slegati che non dialogano tra loro, come se fossero scritti da due governi diversi poichè – è evidente – che in questo modo non si farà altro che penalizzare ulteriormente settori già ginocchio dalla crisi.
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