Arrivano le prime ipotesi di riforma del sistema degli ammortizzatori sociali presentate dal ministro del Lavoro Andrea Orlando e sul futuro del FSBA, il fondo Artigiani previsto da un decreto legislativo del 2015, cala l’incertezza.
Ad esprimere preoccupazione sulle prossime scelte del Governo che potrebbero coinvolgere la cassa integrazione artigiani e il suo fondo sono Confartigianato, CNA e Casartigiani che dopo l’incontro col ministro fanno sapere di essere contrarie ad “un unico modello di ammortizzatore sociale, per tutti i lavoratori e tutte le imprese, con una graduazione di tutele in base alle dimensioni aziendali”.
Bene la riforma, dicono ma il percorso “non dovrà cancellare l’esperienza in atto, il valore e le specificità dell’artigianato”, semmai rafforzarlo.
Il modello di FSBA, si legge, è stato il primo a garantire sostegno a “tutte le imprese artigiane, anche di quelle con un solo dipendente“ con aliquote e prestazioni tagliate su misura per le imprese artigiane. “E’ quindi impossibile condividere l’idea di una gestione centralizzata in capo all’Inps dei vari strumenti di sostegno al reddito diversamente“, si legge in una nota stampa, “regole uguali per tutti, senza valorizzare le differenze specifiche, porterebbero alla costruzione di un sistema diseguale e iniquo”.
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