Dal 26 aprile asili nido, scuole materne, scuole elementari e scuole medie in presenza al 100 per cento fino alla fine dell’anno scolastico. Nelle scuole superiori la presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%. Le disposizioni saranno in vigore fino alla conclusione dell’anno scolastico, salvo ulteriori provvedimenti.
Con queste riaperture che porteranno circa 8 milioni di studenti a tornare in classe, il tema del trasporto pubblico torna ad essere di stretta attualità.
Al momento e “fino alla fine dello stato di emergenza, la capienza dei mezzi non deve superare il 50%”, sottolinea dalla Filt-Cgil la Segretaria nazionale Maria Teresa De Benedictis che fa sapere che nelle scorse ore sono giunte da diverse parti d’Italia richieste delle aziende di trasporto di modificare la capienza e di portarla all’80% minimo.
Richiesta ’irricevibile’, sottolinea De Benedictis, che almeno per il momento non è stata presa in considerazione visto anche che si avvia la fase del cd. ‘rischio calcolato’ annunciato dal Presidente Draghi nella quale occorre comunque agire con cautela.
L’ampliamento della capienza, sottolinea la Segretaria Filt-Cgil è dannosa “non solo per la salute di lavoratori e utenti ma anche perché una peggiore percezione della sicurezza da parte dei passeggeri incentiverebbe l’utilizzo dei mezzi propri”. Pertanto fino al 31 luglio – data di nuova scadenza dello stato di emergenza – al momento resta al 50%.
Al contrario occorre fare in modo che i mezzi siano più sicuri, fanno sapere dal sindacato di via morgagni: “dopo la verifica da parte dei Nas sulla presenza di valori positivi al covid su bus e treni locali – aggiunge la dirigente sindacale – serve ottenere da parte delle aziende la certificazione di sanificazione dei mezzi, così come verifiche sul rispetto dei protocolli su salute e sicurezza sottoscritti il 6 aprile scorso da governo e parti sociali” [fonte: Collettiva.it].
Per visualizzare il video dei controlli dei NAS in un articolo di TuttoLavoro24.it clicca qui.
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