27 Aprile 2021 – ”Bisogna fare di più. Dobbiamo far ripartire gli investimenti pubblici, bisogna fare un grande intervento sulle infrastrutture, sulla pubblica amministrazione, sulla scuola. Bisogna avere una visione nuova della politica industriale per gestire le oltre 140 crisi aziendali”. Così il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, stamani, ai microfoni di Rainews 24(VIDEO) sulla possibile creazione con l’arrivo del Pnrr di 750.000 posti di lavoro. “Il lavoro arriva se ripartono gli investimenti. Bisogna dare fiato a una politica anticiclica e nel frattempo lavorare sulle politiche attive e riformare l’attuale sistema degli ammortizzatori sociali” ha detto. Circa la riforma degli ammortizzatori il leader della Cisl ha spiegato che si stanno negoziando delle prime misure per un impianto che deve essere sempre di più “universale e mutualistico, assicurativo”.
“Dobbiamo arrivare a un collegamento molto forte – ha detto – tra politiche passive e attive del lavoro, Fino a quando non si avvia una fase concreta sulle politiche attive diciamo al Governo che va spostata in avanti l’asticella dell’uscita dal blocco dei licenziamenti, perché se arrivasse in maniera repentina potrebbe valere la perdita di circa 500.000 posti di lavoro ed è un lusso che non possiamo permetterci, dobbiamo evitare che il Paese vada incontro a uno shock di natura occupazionale”.
“Il lavoro arriva se ripartono gli investimenti” tiene poi a ricordare Sbarra perché “l’ occupazione non nasce per decreto. serve quindi una politica anticiclica e l’avvio di una stagione di politiche attive con la riforma del sistema degli ammortizzatori sociali” ribadisce. E su questi ultimi e a proposito del tavolo per la riforma coordinato dal ministro Orlando “stiamo negoziando alcune prime misure per cambiare l’impianto degli ammortizzatori sociali che dobbiamo rendere sempre più universale. La discussione sulla riforma è complessa il sistema va semplificato, dobbiamo creare le condizioni per arrivare a un collegamento molto forte tra politiche attive e passive. La parola magica per noi è formazione”.
Tornando al Recovery e al Pnrr, il Piano di rilancio e resilienza “le parti sociali devono discutere con il governo il piano delle riforme attese da lungo tempo perché il Pnrr avrà efficacia se sarà accompagnato da un ‘potente piano di riforme’ del fisco e della Pa e da un’opera di semplificazione” ha detto il Segretario generale della Cisl, torrnsndo a ribadire che le parti sociali devono essere “protagoniste e corresponsabili” nell’attuazione e coinvolte “in maniera più efficace anche nella futura governance” per monitorare gli effetti attuativi del piano, verificare il rispetto dei tempi, la qualità della spesa. Il sindacato – ha aggiunto – è pronto a negoziare misure di flessibilità contrattuali funzionali ad accelerare l’attuazione del piano”.
Si è quindi soffermato sul discusso tema delle pensioni (VIDEO) anche in vista della fine quest’anno della sperimentazione di Quota 100: “Non è possibile né accettabile – ha osservato – che dal primo gennaio 2022 i lavoratori abbiano davanti uno scalone di cinque anni “rispetto ad oggi” e “non è possibile – ha detto – solo pensare a scivoli o incentivi all’esodo. Ci vuole un progetto che guardi alla sostenibilità del sistema. Ci vuole un progetto sulla flessibilità in uscita tenendo conto del fatto che i lavori non sono tutti uguali”. Per Sbarra pertanto “occorre superare i limiti rigidi della legge Fornero e per questo motivo è urgente aprire “da subito” il confronto con il ministro del Lavoro Andrea Orlando e con il governo tutto per identificare “misure di flessibilita’ in uscita”. La proposta dei sindacati – ha sottolineato Sbarra -è che sono sufficienti 62 anni di età e 41 anni di contribuzione. Bisogna poi negoziare la pensione di garanzia giovani, le misure per chi svolge lavori gravosi, le pensioni per le donne (1 anno di contribuzione in meno per ogni figlio) e gli incentivi per l’ adesione alla previdenza complementare”.
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Fonte: cisl.it