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Avio Aero. La ripresa, quando ci sarà non sarà per tutti. A Rivalta e Borgaretto dichiarati gli esuberi

Nella giornata di martedì 27 aprile 2021 si è riunito in presenza e da remoto il comitato Avio Aero, alla presenza dell’AD, all’interno del quale sono stati illustrati gli attuali volumi produttivi e le prospettive per il prossimo triennio, su una previsione di ripresa dei voli che non vedrà raggiungere i volumi pre-covid prima del 2024.

L’Amministratore Delegato in modo chiaro e trasparente, analizzando dati e previsioni, ha per la prima volta affermato come la ripresa, quando ci sarà, non riguarderà tutti gli stabilimenti nello stesso modo, dichiarando per l’Azienda “dissaturazioni” sui siti di Rivalta Torinese e Borgaretto anche nel 2023, le quali per chiamarle con il loro vero nome si identificano come “esuberi di personale”.

Nelle slide proiettate su questi due siti viene evidenziato come su Rivalta Torinese nel periodo 2021-2023 le dissaturazioni riguarderanno 170 operai diretti e 65 operai indiretti/FTEs, mentre su Borgaretto le dissaturazioni saranno nel 2021 di 40 unità riducendosi a una decina nel 2022-23.

Sui siti di Pomigliano e Brindisi, per le attività delle produzioni l’Azienda ipotizza una conclusione dell’uso degli ammortizzatori sociali alla fine del 2021, con una lenta ripresa nel 2022-23 e possibili nuovi inserimenti, se le previsioni di crescita dei volumi verranno confermate.

Per tutti i restanti lavoratori indiretti di tutti gli stabilimenti che ad oggi sono coinvolti dall’utilizzo degli ammortizzatori sociali, l’Azienda ha dichiarato che per gli stessi continuerà ad essere utilizzato l’ammortizzatore anche nel 2022, e solo nel 2023 dovrebbero cessare le dissaturazioni.

Lo stabilimento di Cameri, l’unico mono prodotto, ad oggi le attività sono molto ridotte e solo nel 2023, con l’auspicata ripresa delle produzioni del GE9x dovrebbe terminare l’uso degli ammortizzatori sociali.

Come si può evincere dai dati forniti una vera ripresa non ci sarà nell’anno in corso, anche alla luce della diminuzione di 70.000 ore di produzione stimate per il 2021 rispetto all’anno precedente. 

Come FIOM peraltro avevamo già evidenziato nei vari comunicati precedenti, come la pandemia avrebbe provocato una ridimensionamento occupazionale in Avio Aero. I dati forniti dall’azienda confermano purtroppo tale previsione, pagata in prima istanza dai lavoratori in somministrazione che sono passati da 349 nel 2019 ai soli 26 nel 2021, ma anche dai lavoratori di Avio Aero che sono scesi, sempre rispetto al 2019, di 223 unità. La somma totale porta ad un saldo negativo di circa 550 lavoratori rispetto alla forza lavoro del 2019, che in percentuale significa oltre l’11%.

Se ha questi andiamo a sommare gli esuberi su Rivalta e Boragaretto paventati dall’Azienda la percentuale si avvicina a quasi il 17%.

Al netto delle dichiarazioni dell’Azienda, alla quale va riconosciuto la conferma dei programmi previsti prima della pandemia e la volontà di proseguire l’evoluzione tecnologica e gli investimenti nella ricerca e sviluppo, ora serve, dopo il quadro in trasparenza, decidere insieme al Sindacato come gestire questa delicata fase di dissaturazioni ormai dichiarata apertamente.

Sicuramente tutti, e anche la FIOM, si augurano una ripresa, ma non è con una ventata di ottimismo o nascondendo la polvere sotto il tappeto che si risolvono i problemi di insaturazione che nella giornata di ieri sono stati conclamati.

Al tavolo come FIOM abbiamo chiesto che prima del mese di Giugno sia riconvocato il Comitato Avio Aero per valutare quali strumenti conservativi consentano la gestione delle insaturazioni, dichiarato apertamente che le soluzioni devono riguardare l’intera platea dei lavoratori di Avio Aero, pensando a coloro che potrebbero uscire ma soprattutto a coloro che rimangono dentro il perimetro di Avio Aero. Soluzioni parziali per gli uni o per gli altri non vedranno la condivisioni della nostra Organizzazioni. Serve utilizzare gli ammortizzatori sociali disponibili per 2020,  programmare come arrivare fino al termine del 2023, prendere tempo per comprendere le dimensioni della ripresa garantendo occupazione e le professionalità indispensabili per agganciare quest’ultima. Le decisioni vanno assunte rapidamente, dicendo la verità ai lavoratori rispetto a una situazione molto difficile, per garantire il futuro degli stessi. 

L’Azienda ha anche fornito i dati del consuntivo del PDR 2020, che grazie all’accordo sindacale vedrà riconosciuti gli stessi importi per tutti i lavoratori coinvolti o meno dall’utilizzo degli ammortizzatori sociali.

I risultati del PDR 2020 hanno determinato i seguenti importi erogati con le retribuzioni di luglio 2021:

PDR erogati al 5° livello con la retribuzione di luglio 2021

Stabilimento

Ind. economico

Ind. industriale

Totale

Quota mensile

Saldo luglio

Borgaretto € 2696,80 € 812,00 €3.508,80 €1.800 €1.708,80
Brindisi € 915,50 €3.612,30 €1.812,30
Pomigliano € 959,70 €3.656,50 €1.856,50
Rivalta € 928,90 €3.625,70 €1.825,70
Bari, Cameri, Firenze, Roma €904,03 €3.600,83 €1.800,83

 

 

Un risultato sostenibile in un momento estremamente difficile, che da una parziale risposta ai bisogni dei lavoratori che maggiormente sono stati impattati dall’utilizzo degli ammortizzatori.

L’Azienda stante l’attuale quadro di difficoltà ha chiesto alle Organizzazioni sindacali di prorogare per l’anno in corso il PDR con gli stessi indicatori previsti dall’integrativo scaduto da 2 anni.

La FIOM ha chiesto maggiori ragguagli rispetto ai valori che l’azienda vorrebbe dare per gli indicatori economici, al fine di valutarne la sostenibilità e la possibile detassazione agevolata al 10%  raggiunta sul PDR 2020 anche per l’anno successivo. Non abbiamo dato un parere ostativo alla richiesta dell’Azienda, ma serve una riflessione di merito per garantire che in un anno difficile come sarà quello in corso, ci siano le condizioni per raggiungere gli obbiettivi con percentuali sostenibili.

Fiom-Cgil nazionale

Comitato Fiom Avio Aero

Roma, 28 aprile 2021

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Fonte: fiom-cgil.it

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