Studenti in classe anche d’estate, Corriere: ecco di cosa si tratta

Si sta delineando sempre di più in questi giorni il piano del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi riguardo l’apertura delle scuole nella stagione estiva, per colmare il gap che molti studenti hanno sviluppato a causa della didattica a distanza. Al Ministero si sta lavorando per definire i dettagli, per il momento si pensa ad un programma che vada da giugno, subito dopo la fine delle lezioni, alle prime settimane di settembre. Si tratterebbe di corsi e laboratori del tutto volontari e gratuiti per gli studenti – di elementari, medie e superiori – , mentre gli insegnanti che si renderanno disponibili riceveranno un compenso extra.

Di questa iniziativa ne dà evidenza il Corriere della Sera, in edicola oggi, spiegando che l’estate sarà divisa in tre macro fasi: “la prima per le due settimane di giugno dopo gli scrutini si chiama «rinforzo e potenziamento delle competenze»: sulla base dei risultati dei test invalsi, le scuole valuteranno «interventi personalizzati e di gruppo» sulle abilità di base, e cioè italiano e matematica alle elementari, e anche inglese alle medie e alle superiori”.

Il quotidiano milanese continua poi spiegando la seconda fase, affermando che: “riguarda luglio e agosto e si chiama «rinforzo delle competenze disciplinari e della socialità»: in questa fase le scuole potranno organizzare laboratori «di musica d’insieme, arte, creatività, sport, educazione alla cittadinanza, ambiente, digitali», le cosiddette attività Campus”.

Infine, viene presentata la terza fase che partirà “a settembre prima dell’inizio delle lezioni, definita dalla circolare del capo dipartimento Stefano Versari come «rinforzo e potenziamento delle competenze con intro al nuovo anno». Di nuovo laboratori, ma anche momenti di ascolto «peer tutoring anche autogestiti», anche a distanza”.

Tutte quelle proposte per il momento sono linee guida generali, spetterà poi ai singoli istituti presentare idee e progetti per poter chiedere poi il finanziamento. Si tratterebbe di 520 milioni di euro complessivi che le scuole potranno richiedere in base alle attività organizzate. Lo scopo principale di questa iniziativa è far riambientare bambini e ragazzi in un contesto scolastico di socialità, messo a dura prova a causa del Covid-19.

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