“Blocco dei licenziamenti assolutamente necessario”. Lo scrive Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio, in un lungo post su Facebook in cui rivendica la misura ‘principe’ dei provvedimenti dell’emergenza presi dal suo Governo sin da marzo 2020.
Ecco il ‘manifesto’ di Conte, espresso sui social, a proposito di diritti, imprenditoria, lavoro femminile, tutela della genitorialità, ecc., tutte misure che il leader pentastellato ritiene essenziali per ridare dignità a lavoro.
“Oggi è la Festa dei Lavoratori. È una giornata che dovremmo vivere tutti con gioia, all’insegna dei valori fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione. Ma chi ha deciso di assumersi responsabilità politiche di fronte alla propria comunità nazionale oggi non può limitarsi a unirsi ai festeggiamenti. Ha il dovere di offrire un orizzonte di senso al proprio impegno pubblico, ha il dovere di dare indicazioni precise sulle strade da percorrere per fornire risposte alle tante incertezze che il Paese sta vivendo. Qui di seguito alcune idee e progetti, su cui lavorare tutti insieme:
1) Il blocco dei licenziamenti è una misura assolutamente necessaria per assicurare la tenuta dell’intero sistema sociale ed economico: secondo Bankitalia nel 2020 – insieme a Cig e aiuti alle imprese – ha contribuito a salvare 400mila posti di lavoro; questo blocco va graduato in base all’andamento effettivo del piano vaccinazioni e ai segnali di ripresa della competitività del nostro sistema produttivo.
2) Il tasso di disoccupazione giovanile al 31,6% è tra i più alti in Europa. I nostri giovani si inseriscono sempre più tardi nel mondo del lavoro e, in prospettiva, si ritroveranno a godere di trattamenti previdenziali sempre più miseri. Hanno pagato già due forti crisi economiche, è un atto di giustizia che siano loro a riscuotere il maggior dividendo nella prossima fase di crescita e ripresa del Paese. Offriamo loro il riscatto gratuito degli anni di laurea in modo da rendere più conveniente la formazione superiore e l’arricchimento culturale senza compromettere la sostenibilità del nostro sistema pensionistico.
3) Dobbiamo continuare ad alimentare i fondi che offrono agevolazioni all’imprenditoria giovanile, soprattutto nelle aree più svantaggiate del Paese: nel Sud, ma anche nelle aree interne e montane del Centro e del Nord.
4) Il tasso di partecipazione femminile al lavoro, in Italia, è tra i più bassi d’Europa. Le donne che rientrano al lavoro dopo una gravidanza potrebbero beneficiare di uno sgravio contributivo al 100%. Sarebbe una misura che contrasta l’odiosa discriminazione di genere, che ancora resiste nella fase delle assunzioni, e che potrebbe contribuire a risollevare la curva demografica.
5) Per contribuire alla natalità dobbiamo investire sugli asili nido, sull’housing sociale riservato alle giovani coppie, e rendere ancora più consistente l’assegno unico per le famiglie numerose, che abbiamo già varato.
6) Le donne hanno diritto alla piena parità di salario, a parità di inquadramento e di mansioni con gli uomini.
7) Dobbiamo non solo contrastare la disoccupazione, attraverso gli investimenti del PNRR, ma dobbiamo anche rafforzare la posizione di tutti i coloro che espletano prestazioni lavorative, ma vantano pochi diritti: penso ai riders, ma anche al precariato nell’ambito delle professioni intellettuali (avvocati, ingegneri, giornalisti etc…).
8) Riscriviamo lo Statuto dei lavoratori, che risale al 1970 e rafforziamo il catalogo dei diritti dei lavoratori, con particolare riguardo alle fasce estese di precariato e alle tecnologie digitali, sempre più invasive.
Buon Primo Maggio. Lavoriamo insieme, impegniamoci già da domani, senza sosta, per dare risposte concrete”.