“La terribile tragedia di Prato ci ricorda che il Covid non è l’unica insidia nei posti di lavoro e che si continua a morire perché la sicurezza è spesso considerata un optional, un costo, e in molti casi non viene rispettata. Il tragico incidente costato la vita a una operaia tessile di soli 23 anni ci sconvolge e rattrista profondamente, ma deve rappresentare un monito per tutti noi a porre in essere tutte le misure per garantire l’assoluta sicurezza nei luoghi di lavoro. È una battaglia di civiltà e di giustizia sociale che deve vederci tutti uniti”. Lo ha dichiarato la segretaria generale della Femca-Cisl, Nora Garofalo. “La moda è uno dei settori più colpiti dalla crisi generata dalla pandemia, e non è un caso che sia stato tra i primi comparti ad essere convocato dal Governo. In tutti i confronti con l’Esecutivo abbiamo ribadito la necessità di far ripartire il settore, ponendo come condizione un intervento serio e drastico sul dumping contrattuale e sul tema del rispetto della legalità nel settore. L’esigenza di recuperare il tempo perduto, inoltre, non può essere il pretesto per intervenire sui ritmi di lavoro, che inevitabilmente si ripercuote sulla sicurezza degli addetti. Non c’è un bene da produrre che valga una vita umana, siamo vicini ai familiari della giovane vittima e ai suoi colleghi”, ha concluso Garofalo.
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Fonte: cisl.it