La legge di conversione del Decreto Sostegni entrato in vigore il 23 marzo scorso, approvata ieri al Senato, ha introdotto una importante modifica al ‘pacchetto fondo perduto’. In particolare la modifica era stata sollecitata dai cosiddetti ‘esodati dei ristori’, vale a dire quelle imprese, professionisti, autonomi in genere che hanno attivato la partita Iva nel 2018 ma hanno avviato l’attività nel corso del 2019, perdendo di fatto i mesi i mesi che – in base al decreto – sono utili al calcolo dei contributi a fondo perduto.
La notizia è riportata da Il Sole 24 Ore in edicola oggi che sottolinea come nel nuovo testo normativo sia stato previsto:
“Un contributo nel 2021 fino a 1.000 euro per cosiddetti ‘esodati’ dei ristori. Ossia quelle start up che hanno attivato la partita Iva nel 2018 e la cui attività è iniziata nel 2019 che non rientrano tra i beneficiari del fondo perduto. Vale il criterio della perdita di fatturato medio mensile”.
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