HomeCronaca sindacaleEx Ilva. Ennesimo rinvio, prosegua la mobilitazione

Ex Ilva. Ennesimo rinvio, prosegua la mobilitazione

“È solo in ragione della proclamazione dello sciopero e dell’organizzazione del presidio sotto il Ministero dello Sviluppo Economico che il Governo ha convocato l’incontro alla presenza dei Ministri Giancarlo Giorgetti e Andrea Orlando.

Il Governo ha comunicato l’intenzione di accelerare il completamento degli assetti societari anche anticipando la data prevista per maggio 2022 dall’accordo con ArcelorMittal. Su questa prospettiva e sull’immediata operatività del consiglio di amministrazione di Acciaierie d’Italia pesano però due condizioni: l’approvazione del bilancio 2020 di ArcelorMittal e la sentenza del Consiglio di Stato sullo spegnimento dell’area a caldo a Taranto, che aprirebbe scenari che noi riteniamo di non dover nemmeno prendere in considerazione.

Si tratta quindi di un ennesimo rinvio della definizione di un tavolo negoziale e di un cronoprogramma sul piano industriale, sugli impegni e sui vincoli ambientali ed occupazionali, con ipotesi avanzate dal Governo di possibili modifiche del piano industriale stesso e dei saldi occupazionali attraverso una diversificazione degli investimenti e delle attività industriali. Siamo però di fronte ad un ulteriore congelamento del confronto di merito mentre la situazione negli stabilimenti del gruppo è sempre più intollerabile: licenziamenti individuali ed ingiustificati, azzeramento delle relazioni sindacali, utilizzo massiccio della cassa integrazione, mancato pagamento degli stipendi dei lavoratori degli appalti e totale incertezza per i lavoratori ex Ilva in A.S.

I lavoratori dell’ex Ilva e la città di Taranto aspettano risposte da anni e la produzione di acciaio green è strategicamente indispensabile per l’insieme dell’industria manifatturiera. A maggior ragione oggi che siamo in presenza di una crescita rilevante della domanda di acciaio che sarà sostenuta ulteriormente dalle scelte che dovranno essere confermate dal PNRR sia dal punto di vista della transizione energetica e sostenibile delle produzioni, sia dal punto di vista degli investimenti in infrastrutture ed in mobilità sostenibile, in particolare su ferro e nella produzione di energie rinnovabili.

Resta per noi imprescindibile definire le scelte per quanto riguarda il piano nazionale sulla siderurgia e l’attivazione dei tavoli degli altri settori strategici a partire da aerospazio, automotive, elettrodomestico, semiconduttori: su queste nostre priorità non abbiamo riscontrato nessun impegno da parte del Governo.

Nei prossimi giorni valuteremo insieme a Fim e Uilm le modalità e le azioni necessarie a garantire la continuità della mobilitazione e la costruzione di un fronte che riunifichi la necessità di ottenere dal Governo risposte convincenti sulle politiche industriali e sull’insieme delle crisi aperte”.

Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil

Ufficio stampa Fiom-Cgil nazionale

Roma, 14 maggio 2021

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Fonte: fiom-cgil.it

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