Dal 20 maggio scorso si è avviata la settimana di mobilitazione unitaria, sui territori e nelle realtà lavorative, nel quadro della Campagna nazionale indetta da Cgil, Cisl, Uil, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, per dire “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”.
Puntando alla concretezza, passando dalle proposte all’evidenziare le mancanze e gli interventi necessarie e urgenti, sono stati indicati 7 punti cadine, evidenziati nei volantoni presentati in occasione dell’assemblea nazionale, svoltasi il 12 maggio, da porre a base di quella Strategia nazionale, che da sempre manca nel nostro Paese, e che ancora una volta le organizzazioni sindacali hanno richiesto, in modo corale, alle istituzioni competenti.
Il tema delle tutele in materia di salute e sicurezza sul lavoro e, nella sua ricaduta negativa, degli accadimenti infortunistici, mortali e gravi, senza trascurare le malattie professionali, riguarda molteplici aspetti relativi al mondo del lavoro e alle modalità di svolgimento delle attività lavorative, coinvolgendo tanti soggetti, a partire dalle istituzionali (nazionali e sul territorio), le parti sociali, i tecnici, gli attori della prevenzione aziendale, con una attenzione specifica verso le figure di rappresentanza (RLS/RLST – RSA/RSU).
Cgil Cisl UIl ricordano come “per arginare, quindi, il fenomeno drammatico degli infortuni e delle malattie professionali, così come anche delle conseguenze di danno derivanti dalle inadeguate condizioni di lavoro, occorra intervenire su più livelli e su fronti diversificati, in modo costante e coeso, con un impegno da parte di tutti.
A tale fine, per offrire una pista comune di obiettivi e impegni, ai diversi livelli, le tre confederazioni hanno ritenuto opportuno redigere una Piattaforma unitaria nazionale, suddividendo i punti di evidenza espressi in tre assi:
– Istituzioni e Organismi nazionali;
– Contesti lavorativi;
– Attori della prevenzione
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Fonte: cisl.it