Claudio Risso Presidente di Terra Viva Cisl, associazione che rappresenta oltre 40mila piccole e medie aziende agricole, interviene sull’inchiesta della magistratura di Brescia che sta indagando sulle attività illecite di un’azienda di smaltimento rifiuti e depurazione acque.
“La procura bresciana contesta la vendita di 150.000 tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi ed altre sostanze inquinanti spacciati per fertilizzanti e smaltiti su circa 3.000 ettari di terreni agricoli nelle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. E’ un fatto gravissimo, confidiamo che chi ha commesso questa azione criminale contro la salute dei cittadini, l’ambiente e l’ecosistema paghi in modo esemplare. Dirigenti intercettati che barattano senza scrupoli il profitto con la salute pubblica” dichiara Risso.
Nei campioni analizzati dalla procura le sostanze inquinanti erano altamente e pericolosamente superiori ai parametri di legge. “Facciamo appello alla responsabilità etica degli agricoltori primi custodi della terra e della salute – prosegue Risso – e alle istituzioni perché rafforzino l’attività delle agenzie di controllo ambientale. Pensiamo anche alla mancata modifica dell’articolo 41 del Decreto Genova, approvato per affrontare l’emergenza causata dal crollo del viadotto Morandi. Nel citato articolo vengono inserite misure urgenti sulla gestione dei fanghi di depurazione industriale, consentendone l’utilizzo come fertilizzanti, aumentando in maniera esponenziale i limiti di concentrazione di tali sostanze nei terreni. Intervenire su questa norma è urgente, e servirà a regolamentare in maniera più restrittiva l’utilizzo di tali prodotti nelle pratiche agricole.”
Continua a leggere qui
Fonte: cisl.it