La questione della proroga del blocco dei licenziamenti fino almeno al 28 agosto, come previsto da una bozza iniziale del ministro del Lavoro, sembra essersi chiusa definitivamente con l’approvazione del Sostegni bis e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, lasciando questo blocco fino al 30 giugno. Con questa soluzione non sono affatto d’accordo i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che hanno provato in tutti i modi a far cambiare idea al Governo nella fase di stesura del decreto Sostegni bis e che ora si dicono intenzionati a far cambiare il decreto durante l’iter parlamentare, schierandosi dalla parte di tutti quei lavoratori che, temendo il licenziamento, in questi giorni sono scesi in piazza a manifestare.
Ecco perchè oggi hanno convocato una manifestazione a Roma, in piazza Montecitorio proprio davanti alla sede della Camera dei deputati, dove in mattinata hanno incontrato anche il presidente della Camera il pentastellato Roberto Fico.
Secondo il quotidiano La Repubblica, in edicola oggi, il sindacato oltre alla via politica intende proseguire parallelamente con la via negoziale che scrive che nei prossimi giorni verrà tentata una strada “di accordi quadri tra sindacati e imprese dei singoli settori per gestire le ristrutturazioni. E provare a sfruttare i canali incentivati dal governo nello stesso decreto Sostegni bis come il contratto di solidarietà (meno ore per non licenziare) e di espansione (prepensionamenti). Su questi due strumenti ci sono per il 2021 molti soldi: 721 milioni. Non è detto che bastino. Ma per ora il governo li ha disegnati “a rubinetto”: chi primo arriva li prende. Fermo restando che se i soldi finiscono, vuol dire che la strada è giusta: meno licenziamenti, più alternative”.
Insomma è chiaro che i sindacati sosterranno fino alla fine la loro posizione su tutti i tavoli dichiarandosi disposti a perseguirla anche quando il decreto passerà in Parlamento, cercando un dialogo sia con il governo Draghi che con le singole imprese, in aiuto di tutti quei lavoratori che potrebbero perdere il posto di lavoro già a partire dal 1° luglio 2021.
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