Si è chiusa positivamente la trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale del Legno-Arredo per il settore delle piccole e medie imprese rappresentate da UNITAL CONFAPI: lo rendono noto i sindacati di settore FenealUil Filca Cisl Fillea Cgil che esprimono un giudizio positivo sul testo. “L’intesa, che coinvolge 16.500 addetti del settore e avrà vigore fino al 2023 – spiegano– risponde in maniera soddisfacente alle richieste presentate in piattaforma, a partire dalla conferma del metodo di calcolo degli aumenti salariali. Inoltre garantisce i diritti in tema di congedi e di salute e sicurezza, due tematiche che si sono dimostrate quanto mai attuali e importanti in questo periodo di pandemia”
Nel dettaglio l’accordo conferma il modello a doppia pista salariale, con:
• aumenti certi non soggetti a verifica a fronte di redistribuzione della produttività e flessibilità delle innovazioni del settore: 70€ a parametro 140 (AS2) a partire da gennaio 2021.
• recuperi dell’inflazione con verifiche a gennaio 2022 con Ipca (Indice prezzo al consumo) non depurata su base di calcolo paga base, contingenza, Edr (Elemento distinto della retribuzione) e tre aumenti periodici di anzianità.
Per l’anno 2023 le parti verificheranno gli incrementi dei minimi 2022 nell’ambito del rinnovo del contratto. L’elemento di garanzia retributiva viene aumentato da 18 a 20 euro.
Sul versante del welfare integrativo sono stati ottenuti buoni risultati: viene previsto un aumento della contribuzione a carico dell’impresa per gli iscritti al fondo di previdenza ARCO da 2,10% a 2,30% (+0,20%) a gennaio 2022; inoltre viene introdotto un versamento di 5 euro al mese per tutti i lavoratori (iscritti e non iscritti) a partire da luglio 2021. A tutti i neo assunti verranno consegnati i moduli di iscrizione ad Arco ed Altea (fondo Sanità Integrativa), confermato come fondo di riferimento per i lavoratori del settore.
“In quanto ai diritti– fanno sapere poi i segretari nazionali F. Pascucci, S. Federico, T. Fazi – ci sono miglioramenti su più fronti che riguardano: congedi per la nascita del figlio (10 giorni di legge; minimo tre garantiti in caso di modifica peggiorativa della normativa); riconoscimento del congedo per le donne vittima di violenze; riconoscimento del congedo matrimoniale per unioni civili; 30% della retribuzione aggiuntivi all’indennità Inps per i primi tre mesi di congedo facoltativo per madri e padri; diritto al part time reversibile di minimo un anno per madri e padri.”
Per quel che riguarda il mercato del lavoro, viene prevista una diminuzione delle forme contrattuali atipiche dal 50%, prevista per legge, al 45%, con l’aumento dei contratti a termine dal 20% al 30% e la somma tra termine e somministrazione a termine al 35%, e introdotta la “causale stagionalità”.
Vi sono inoltre altri aspetti importanti come l’introduzione di due ore aggiuntive di assemblea retribuita sul benessere organizzativo, il rafforzamento della bilateralità e l’istituzione di una Commissione nazionale per le “Pari opportunità”, nonchè la regolamentazione di telelavoro e lavoro agile.
Nei prossimi giorni si terranno le assemblee per illustrare i contenuti del nuovo contratto e sottoporlo al giudizio delle lavoratrici e dei lavoratori del settore in vigore fino a febbraio 2023.
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Fonte: cisl.it