Il Consiglio dei Ministri riunitosi ieri sera a Palazzo Chigi ha dato il via libera alla norma ponte per l’Assegno unico universale alle famiglie, che consente di renderlo valido da luglio a dicembre 2021 per chi non gode già di assegni familiari e con un Isee che non dovrebbe superare il tetto dei 50mila euro.
La misura riguarda dunque i lavoratori autonomi e i disoccupati cd. incapienti, vale a dire coloro che hanno un reddito talmente basso da non percepire alcuna detrazione fiscale (sotto i 8.174 euro). Più esattamente l’Assegno spetta a coloro che attualmente sono esclusi dagli Assegni al nucleo familiare, relativamente ai figli under 18.
TuttoLavoro24.it già ieri ha informato i lettori con una notizia che riportava anche la bozza del Decreto legge in questione: per tutte le informazioni su requisiti e domanda clicca qui.
Assegno unico figli: compatibilità con Reddito di cittadinanza
L’Assegno unico è compatibile con il Reddito di cittadinanza. Lo stabilisce espressamente il Decreto sul quale è anche specificato che per i nuclei già percettori l’Assegno è corrisposto ‘d’ufficio’ d’Inps ”fino a concorrenza dell’importo dell’assegno spettante in ciascuna mensilità”.
In altri termini, chiarisce il Decreto, “il beneficio complessivo è determinato sottraendo dall’importo teorico spettante la quota di Reddito di cittadinanza relativa ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare calcolata sulla base della scala di equivalenza“ prevista per il Reddito di cittadinanza. Quindi gli importi dell’Assegno non si sommano all’indennità Rdc ma la sottopongono ad una sorta di adeguamento che tiene conto del nuovo sussidio.
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