“Nel corso dell’odierna riunione dell’Osservatorio Bilaterale per le politiche sulla sicurezza sul lavoro e sanitarie del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, come Federazione Nazionale della Sicurezza Cisl, abbiamo posto al Dipartimento del comparto un quesito formale diretto ad accertare la presenza dei PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) nei Dispositivi di protezione e negli schiumogeni usati dal personale”. Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della Fns Cisl, Massimo Vespia. “Nello specifico- sottolnea Vespia- le sostanze chimiche in questione appartengono ad una classe di composti sintetici che potrebbero essere impiegati per mantenere gli indumenti protettivi dei VVF resistenti all’acqua. Negli Stati Uniti ed in altri Paesi UE, recenti e fondati studi scientifici hanno riscontrato la presenza del PFAS nei Dpi e nelle attrezzature dei vigili del fuoco, scoprendo, addirittura, che tali sostanze sono state rinvenute non solo all’esterno degli indumenti protettivi, ma anche nel rivestimento interno. Il prolungato tempo di indossamento, unitamente al calore dovuto alle alte temperature durante gli incendi, secondo tali ricerche, potrebbero aumentare la capacità del corpo umano di assorbire sostanze tossiche attraverso la pelle. I PFAS, inoltre, sono presenti anche in alcuni schiumogeni in uso al CNVVF”. “Per tali ragioni- conclude Vespia- la FNS CISL, da sempre attenta ai temi della salute e sicurezza dei lavoratori, ha chiesto al Dipartimento VVF di conoscere in tempi brevi e per le vie ufficiali la reale composizione dei materiali di fabbricazione dei DPI del personale del CNVVF”.
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Fonte: cisl.it