HomeCronaca sindacaleCodice degli appalti, 30 giugno in piazza contro le esternalizzazioni ‘obbligatorie’

Codice degli appalti, 30 giugno in piazza contro le esternalizzazioni ‘obbligatorie’

Roma, 17 giugno 2021. “Facciamo in modo che il 30 giugno sia una grande giornata di mobilitazione nazionale per i lavoratori del settore elettrico e del gas, l’articolo 177 de codice degli appalti rischia di colpire tante troppe famiglie, deve essere stralciato definitivamente”, è l’appello lanciato questa mattina da Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil, intervenendo all’iniziativa Traiettorie di lavoro realizzata nell’ambito delle giornate de lavoro della Cgil, Futura 2021.

L’art. 177 è la norma che impone ai titolari di concessioni dirette di affidare una quota pari all’80 per cento dei propri contratti mediante procedure di evidenza pubblica. Affidare questi servizi, esternalizzandoli, a società terze – secondo il sindacato – inciderebbe sulla sicurezza e sulla qualità del lavoro. 

Nel suo intervento il leader sindacale Filctem ha voluto ribadire che “Siamo in una profonda fase di transizione, accelerata dalla pandemia, che pone sfide che possono cambiare il modello di sviluppo economico. Noi, per come è costituito il nostro sistema industriale, rischiamo di scontare difficoltà più pesanti. Non è un caso che il Pnrr, oltre agli elementi di progettualità, tiene dentro il tema delle riforme. Ce lo chiede l’Europa per iniziare ad allocare le risorse economiche del piano. Scontiamo su questo ritardi storici”.

“Il percorso che dobbiamo compiere – ha proseguito Falcinelli – non può non tenere conto delle condizioni del Paese. Per raggiungere gli obbiettivi, dobbiamo insistere perché la transizione energetica sia sostenibile dal punto di vista industriale e dal punto di vista sociale”.

“In Italia c’è stata una forte spinta emotiva verso il cambiamento e una riconversione industriale adattata al sostenimento ambientale, questo ha generato strappi. Il nostro sistema industriale non è in condizione di sopportarlo, poiché costituito per lo più dapiccole e medie imprese tutte fortemente energivore. Tutte queste scelte di cambiamento si fanno guardando al futuro senza tenere conto che, per arrivarci,abbiamo bisogno di politiche industriali che portino all’implementazione di una filiera industriale altamente tecnologica”: ha concluso Falcinelli.

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