Nell’editoriale a firma della Direttrice Norma Rangeri ecco quanto si legge su il manifesto in edicola oggi a proposito dell’attenzione del premier Mario Draghi verso le politiche sociali:
“Molti considerano Mario Draghi una specie di taumaturgo capace di traghettarci fuori dal disastro economico-sociale aggravato dalla tragedia della pandemia. Di sicuro si tratta di una persona preparata, capace di scelte economiche espansive e drastiche (come ha dimostrato nel corso degli ultimi anni in cui ha guidato la Bce). Tuttavia la sua è una storia tutta interna al capitalismo e certamente il lavoro non è la sua barra perché a indicargli la rotta sono gli investimenti, gli interessi, il Pil, il rating nazionale, le aziende (che infatti gli esprimono un alto gradimento, inversamente proporzionale all’opposizione riservata al governo Conte).
Non si può chiedere a chi ha nel suo Dna una formazione, un’esperienza, una credibilità apprezzata dalle banche e nel concerto internazionale, di stravolgere la propria immagine, indossando la tuta da lavoro. Semmai questa ipotetica tuta dovrebbe indossarla il Partito democratico, che, viceversa, appare sempre più coinvolto nelle logiche di potere che stravolgono chi è abituato a stare da troppo tempo nelle stanze dei bottoni, dove conta soltanto la capacità di decidere, influenzare. E di vincere (sempre meno) la battaglia del potere”.
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