Si discute da giorni sui quotidiani dei lavoratori stagionali introvabili in questi mesi perchè, sostengono le imprese del turismo, viziati dai sussidi vari e dal Reddito di cittadinanza.
A tornare sull’argomento è oggi Il Sole 24 Ore in edicola che parla di un vero ‘effetto spiazzamento sul lavoro di alberghi, ristoratori, agricoltura’ che sarebbe creato dai sussidi. Tra i vari commenti e proposte raccoglie quella di Fipe-Confcommercio che mira al ‘tracciamento’ di chi riceve un’offerta di lavoro:
“Non discutiamo la giusta finalità del reddito di cittadinanza di dare un supporto alle famiglie in difficoltà – spiega il Dg di Fipe, Roberto Calugi – . Il problema è che nel nostro, come negli altri settori, le offerte di lavoro non passano per i centri per l’impiego. Spesso l’offerta di un regolare contratto ci si sente rispondere ‘no’ perchè si preferisce ricevere il Rdc o forme di integrazione salariale da cumulare con il lavoro nero. Serve una profonda revisione delle politiche attive per migliorare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Chi riceve un’offerta di lavoro va tracciato, altrimenti il Rdc diventa una forma di assistenzialismo cronico”.
Dunque secondo il Direttore Generale di Fipe la soluzione per evitare l’uso distorto del Reddito di cittadinanza e favorire il riavvicinamento dei lavoratori alle attività stagionali sarebbe il tracciamento di tutte le offerte di lavoro proposte ai percettori del ‘Reddito’, in modo da porre da far emergere coloro che non hanno nessuna intenzione di lasciare il sussidio.
Per completezza di informazione va comunque detto che già ora le imprese alla ricerca di personale possono rivolgersi ai servizi per l’impiego pubblici… Vedremo tuttavia nelle prossime settimane se si tratta di un proposta che sarà raccolta dal Governo, che ha già detto di voler investire buona parte delle risorse del Pnrr nelle politiche attive del lavoro e dei servizio per l’impiego.
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