Prosegue il dibattito politico e sindacale sulla proroga del blocco dei licenziamenti in scadenza al 30 giugno. Mentre il Governo ha fatto trapelare di voler prorogare il divieto di licenziare per le sole aziende del Tessile e della Moda fino al 31 ottobre, i sindacati Cgil, Cisl, Uil che non ci stanno proprio ad una soluzione ‘parziale’ hanno fatto un appello agli industriali, ieri, durante la manifestazione nazionale.
Ad evidenziare la proposta, che è stata lanciata dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini che ha presidiato la piazza e il palco di Torino, è il quotidiano il manifesto in edicola oggi:
“Se il «no» alla proposta del governo di proroga selettiva – in realtà del solo settore tessile – è comune, è Maurizio Landini nel comizio finale da una piazza Castello rossa di bandiere e persone a fornire al governo un’alternativa a un decreto per allungare il blocco. «Lancio una sfida non soltanto al governo ma anche alle imprese: come abbiamo fatto noi all’inizio del Covid, si prendano la responsabilità di usare la cassa integrazione ordinaria, che ora è per loro gratuita, e non i licenziamenti – spiega Landini -. Nel caso del protocollo sulla sicurezza abbiamo impiegato 18 ore a sottoscriverlo, è una questione di volontà politica». Poi il segretario della Cgil avverte: «Noi non abbiamo intenzione di accettare i licenziamenti, non abbiamo fatto questa manifestazione per dire che esistiamo, vogliamo cambiare questo paese e continueremo la mobilitazione se non ci ascolteranno»”.
Per i sindacati quindi la ‘battaglia’ in difesa dei diritti e della solidarietà continua. Nessuna resa davanti ad una proroga selettiva del divieto di licenziamento, soluzione che terrebbe fuori molti settori industriali come metalmeccanica, trasporti, chimica, edilizia, legno, ecc. E invitano le imprese, ma anche il Governo, a trovare un’intesa – questo si evince dalle parole di Landini quando rievoca il Protocollo sulla Sicurezza – sulla proroga del blocco e il ricorso alla cassa integrazione che da luglio prosegue come ’ordinaria’, senza obbligo di pagare il contributo addizionale all’Inps. Questo prevede infatti il Decreto Sostegni bis, che continua a renderla di fatto gratuita.
Foto credit: Cgil
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