Sono positivi i numeri dei nuovi occupati che si registrano per il mese di maggio 2021. A metterlo in luce è il rapporto Istat su ‘Occupati e Disoccupati – maggio 2021’, si tratta dei numeri che ci fanno capire come si sta evolvendo l’occupazione in questa parziale fase post-pandemica.
Il Rapporto ci dice che l’occupazione rispetto ad aprile è cresciuta dello 0,2% e coinvolge 36mila unità che hanno queste caratteristiche: sono uomini, sono dipendenti a termine e hanno meno di 35 anni.
A commentare le analisi degli esperti Istat è il quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola oggi che offre una specifica chiave interpretativa di quello che è accaduto a maggio nel mercato del lavoro:
“a maggio il mercato del lavoro continua a registrare piccoli segnali di ripartenza: rispetto ad aprile gli occupati in più sono 36mila (in prevalenza si tratta di uomini, under35 e contratti a termine, probabilmente legati all’avvio della stagione estiva). Il tasso di occupazione è salito al 57,3%. Il tasso di disoccupazione è invece è sceso al 10,5% (in un mese ci sono 36mila persone in meno in cerca di impiego). In frenata anche gli inattivi, tra cui si annoverano gli scoraggiati, -30 mila nel confronto congiunturale”.
Sebbene nel documento dell’Istituto di statistica non vi sia alcuna evidenza circa la natura dei contratti a termine che stanno spingendo il mercato del lavoro verso una prospettiva più favorevole, il quotidiano economico ritiene di dover concludere che il rialzo dell’occupazione a termine sia da collegarsi alla ripresa della stagione estiva. Di fatto affermando che a ‘guidare’ le 36 mila assunzioni a termine siano i lavoratori stagionali.
Un segnale importante che arriva dai dati ufficiali delle comunicazioni obbligatorie del Ministero del Lavoro che mettono forse la parola fine alla polemica iniziata proprio a maggio circa le difficoltà delle imprese del turismo a trovare ed ingaggiare lavoratori stagionali. Al di là dei fatti di cronaca e le singole testimonianze, a parlare sono i numeri nel loro insieme che ci dicono il contrario: i lavoratori stagionali ci sono ed anche quest’anno hanno risposto all’appello della filiera del turismo. Dunque nel mese di maggio non erano sul divano ad attendere i sussidi. Peraltro, va anche detto che si tratta di numeri ‘parziali’ perchè riguardano il solo mese di maggio. Per avere una valutazione complessiva occorre attendere anche i dati relativi ai mesi da giugno in poi.
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