Dopo le ordinanze di ‘chiusura’ dei campi alle attività lavorative agricole nelle ore più calde arriva anche il provvedimento del Presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito Bardi.
L’ordinanza vieta il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole sull’intero territorio lucano, quindi nelle provincie di Potenza e Matera, nelle aree interessate dallo svolgimento di attività nel settore agricolo, in coerenza con la mappa del rischio “Workclimate” elaborata dall’Inail.
Fino al 31 agosto non si potrà lavorare tra le ore 12.30 e le 16.00 nei giorni in cui, sul portale dell’Inail dedicato, per i lavoratori esposti al sole e con attività fisica intensa risulterà un rischio alto.
Analogamento all’ordinanza calabrese, anche quella lucana dà precise istruzioni circa l’applicazione del divieto: esso si applica limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito www.worklimate.it/scelta-mappa/sole attivita-fisica-alta/ riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “Alto”.
Nel frattempo, secondo quanto si apprende, anche in Molise è arrivata una misura a tutela dei lavoratori ‘dei campi’. Tuttavia, non si tratta di un divieto vero e proprio, ma una “raccomandazione” che si fa alle imprese agricole di evitare il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle ore 16. Anche qui la misura si applica limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito worklimate.it riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12, segnali un livello di rischio “Alto”.
Dunque – e per tirare le somme – dopo Puglia, Calabria, Molise, Basilicata, in cui il divieto di lavoro nei campi nella fascia oraria pomeridiana è vietata fino al 31 agosto, all’appello mancano Sardegna, Sicilia, Campania, Lazio, tra le regioni più a Sud e quindi maggiormente esposte ai torridi caldi africani.
Resta aggiornato con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis!
Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.