“Il Governo ha il dovere di abrogare l’articolo 177 del Codice degli appalti. Per noi è una questione prioritaria. Ci appelliamo al senso di responsabilità ed al buon senso del Presidente del Consiglio Draghi. La norma, che prevede l’obbligo per le aziende concessionarie di esternalizzare l’80% di tutte le attività, avrebbe come effetto la disarticolazione dei settori elettrico, del gas e dei rifiuti, che sono fondamentali per il Paese”. È questo l’appello forte del Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, sulla controversa questione dell’articolo 177 del Codice degli appalti. “Questi comparti negli ultimi anni si sono dati una struttura industriale, hanno investito in innovazione tecnologica e sicurezza e durante la pandemia hanno garantito i servizi essenziali ad un Paese smarrito e preoccupato anche per gli effetti pesanti della crisi economica e sociale. L’articolo 177 metterebbe a rischio i 150 mila addetti dei settori, lavoratrici e lavoratori dalle indiscutibili ed altissime professionalità e determinerebbe l’impossibilità di realizzare economie di scala, provocando anche un aumento del costo per gli utenti”, aggiunge il leader Cisl. “Tutto questo in un momento in cui quelle stesse aziende potrebbero utilizzare gli ingenti investimenti indicati dal Pnrr. L’applicazione dell’articolo 177 minerebbe infatti alle fondamenta un modello positivo per l’Italia che non solo non va polverizzato con una norma assurda ed ingiustificata, ma che andrebbe invece rafforzato. Tra l’altro- sottolinea sempre Sbarra- tale norma non trova alcun fondamento nella legislazione europea. Il buon senso, invece, suggerirebbe di potenziare questi comparti, ad esempio portando servizi di qualità, investimenti e buona occupazione nelle regioni meridionali. Il 30 giugno scorso si è svolto lo sciopero generale, indetto dalle nostre categorie, con una partecipazione straordinaria di migliaia di persone in tutta Italia. Il Governo non può ignorare questo grido di allarme, deve ascoltare la voce di questi lavoratori, superando questo pericolosissimo stallo. Occorre procedere senza indugi all’abrogazione dell’articolo 177 del Codice degli Appalti”.
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Fonte: cisl.it