“Anche alla luce dei licenziamenti che stanno avvenendo in questi giorni in altre parti del paese esprimiamo viva preoccupazione sulla tenuta occupazione della nostra regione”. Così, in una nota, il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Michele Azzola, il segretario generale della Cisl del Lazio Enrico Coppotelli e il segretario generale della Uil del Lazio Alberto Civica. “Il Paese – continuano – sta vivendo una fase delicatissima, tutti dobbiamo impegnarci non solo a rispettare l’accordo nazionale che impegna a non licenziare ricorrendo invece agli ammortizzatori sociali messi a disposizione, ma a farlo vivere e attuare rigorosamente anche nella nostra regione”.
“Siamo consapevoli – proseguono I sindacati – che la crisi pandemica abbia allargato la fascia di poveri e reso instabile il mercato del lavoro, già soggetto a trasformazioni non governate. Lanciamo un appello alle istituzioni e agli industriali affinchè non prevalga l’egoismo, nella consapevolezza che l’allargamento della povertà produce incertezza e dinamiche negative per tutti. Crediamo che questa sia l’ora della responsabilità, sia il momento di un progetto comune per il rilancio del Lazio, davanti a noi abbiamo sfide inedite perché la crisi economica e sociale derivante anche dalla pandemia ha fatto saltare tutti i paradigmi del passato, bisogna dunque scrivere il futuro cercando soluzioni nuove. Per provare a fronteggiare la difficile stagione post emergenza pandemica, con la Regione Lazio abbiamo definito un percorso di politiche attive che va completato con l’emanazione dei bandi sulle singole misure, ma le politiche attive da sole non bastano, abbiamo bisogno di riprendere il confronto sui provvedimenti economici sulla ripartenza”.
“Ed è proprio in questa discussione che i finanziamenti devono essere vincolati a quelle aziende che, consapevoli del momento, decidono di attivare gli ammortizzatori se in difficoltà o assumere se ce ne sono le condizioni. Abbiamo bisogno di governare il processo di cambiamento del mercato del lavoro che ricorre sempre più alla meccanizzazione dei processi produttivi, abbiamo bisogno di ridefinire il lavoro oggi troppo precario, saltuario e poco pagato, proiettandolo verso un lavoro di qualità. Su queste basi e con questi obiettivi domani avvieremo un confronto con la Regione Lazio. Sappiano i nostri interlocutori che per noi si riparte dal lavoro. Basta licenziamenti”, concludono i sindacati.
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Fonte: cisl.it