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Pensioni, Corriere: Quota 100 è sussidio per ceti benestanti, penalizzati autonomi e donne

E’ sempre più vicino il termine di Quota 100 – sperimentazione triennale 2019-2021 che consente di andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi – e si sta inasprendo il dibattito intorno a un nuovo sistema pensionistico che potrebbe sostituire la misura per evitare il ritorno in toto alla legge Fornero. Giunti quasi alla fine di questa sperimentazione, l’Inps ha diffuso uno studio condotto su un campione di 70mila beneficiari per mettere in luce le caratteristiche degli italiani che hanno usufruito della misura e chi invece ne è stato penalizzato.

Il Corriere della Sera in edicola oggi ha analizzato i dati dello studio dell’Inps, i quali evidenziano come i “centisti” (termine utilizzato per indicare i lavoratori che hanno aderito a Quota 100) siano stati prevalentemente dipendenti pubblici elettori del Partito Democratico, mentre si può notare un’adesione inferiore alla media per quanto riguarda le donne e i lavoratori autonomi:

In termini distributivi, Quota 100 è stato un sussidio netto ai ceti benestanti (che hanno scelto questa opzione più della media degli aventi diritto). In termini economici, potrebbe aver nuociuto all’efficienza dei settori essenziali a contatto con il pubblico: è da lì che si è registrato un vero e proprio esodo in piena pandemia. In termini di parità di genere, è stato un trasferimento netto di risorse dalle donne (che hanno aderito di meno) agli uomini (che hanno aderito di più). E in termini politici, ha beneficiato più elettori prevalentemente del Partito Democratico (pubblico impiego, redditi medio-alti) grazie ai contributi versati dagli elettori prevalentemente della Lega (autonomi, addetti all’agricoltura). Poco importa che sia stato il partito di Matteo Salvini ad aver proposto la misura“.

Stando ai dati dello studio dell’Inps, dunque, la misura voluta dalla Lega potrebbe aver creato un gap importante nei settori essenziali a contatto con il pubblico, dato che specie nel 2020 – anno in cui è scoppiata la pandemia – hanno scelto di attivare Quota 100 soprattutto lavoratori dipendenti, pubblici e privati, appartenenti al ceto benestante, per salvaguardare la propria salute limitando le possibilità di contrarre il virus. Per la maggior parte si tratta di elettori del Partito Democratico, che a sua volta punta molto sul voto dei dipendenti pubblici, il cui ritiro ha gravato sugli elettori prevalentemente della Lega – autonomi e addetti all’agricoltura – che con i contributi versati ne hanno finanziato l’uscita anticipata.

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