I comuni possono procedere speditamente all’acquisto e alla distribuzione dei Buoni Spesa e Affitto introdotti per aiutare le famiglie in difficoltà per l’emergenza Covid19, anche se non hanno ancora approvato il bilancio di previsione finanziario.
Grazie ad un emendamento al Decreto Sostegni bis, approvato alla Camera e ora al vaglio del Senato, i Comuni infatti potranno utilizzare le procedure previste dall’ordinanza della Protezione Civile n. 658 del 29 marzo 2020 e attingere alle risorse già ripartite dal Ministero dell’Interno, con decreto congiunto al Ministero dell’Economia il 24 giugno scorso. Un totale di 500 milioni di euro per l’intero anno 2021.
Ad evidenziare che la modifica al Sostegni bis consentirà la velocizzazione delle procedura degli enti locali – ovviamente una volta che sarà ‘legge’ con l’ok del Senato – è il quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“Sulla base di queste facilitazioni che entrenno in vigore con la legge di conversione del Decreto Sotegni bis, sarà possibile, per gli enti che non avessero ancora approvato il bilancio di previsione in quanto interessati al rinvio della scadenza al 31 luglio, l’impiego dei fondi anche in esercizio provvisorio con variazioni di bilancio approvate con deliberazione di giunta. Ogni Comune sarà poi autorizzato ad acquisire, in deroga al Dlgs 50/2016, buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicto da ciascun comune nel proprio sito istituzionale, piuttosto che generi alimentari o prodotti di prima necessità”.
Dunque i comuni potranno, con Deliberazione di giunta, approvare – già prima del termine di luglio – una variazione di Bilancio e procedere all’individuzione della platea delle famiglie interessate, l’acquisto dei Buoni Spesa e Affitto e alla loro distribuzione avendo cura di selezionare coloro che si trovano in situazioni più fragili economicamente e socialmente, dando priorità a coloro che non siano già assegnatari di sussidi pubblici.
Le famiglie infatti dovranno dichiarare se percepiscono altre forme di sostegno perchè la distribuzione dovrà tener conto di questo aspetto per non generare disparità di trattamenti. Diversamente si rischia il reato di truffa aggravata nei confronti dello Stato: per approfondire clicca qui.
In consiglio, infine, è di informarsi presso i servizi sociali del proprio comune di residenza su quale sia la procedura e i tempi di distribuzione dei buoni spesa e affitto, che cambiano appunto da comune a comune.
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