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Riforma ‘Orlando’ Cassa Integrazione, quanto costa alle aziende? La Stampa: il ticket è doppio

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il suo team sono impegnati in una serie di incontri con le parti sociali per mettere a punto la riforma degli ammortizzatori sociali, sempre più urgente date le criticità comportate dalla crisi economica scaturita dalla pandemia e dallo sblocco dei licenziamenti per i settori dell’industria e dell’edilizia.

La riforma – che potrebbe essere varata entro la fine di luglio – presenta ancora molti punti interrogativi, specie per quanto riguarda la ricerca dei fondi dei quali usufruire per poter lanciare tutte le nuove misure da introdurre. Sebbene vi siano ancora tanti aspetti da definire, alcuni nodi sembrano essere già stati sciolti. In particolare, un’importante novità sarebbe l’estensione della cassa integrazione anche alle aziende con meno di 15 addetti, le quali avranno diritto fino a 12 mesi di trattamento di integrazione salariale nel quinquennio mobile. Nella bozza di riforma delle misure di sostegno al reddito viene poi confermato per le imprese industriali e dell’edilizia un sussidio di massimo 30 mesi nel quinquennio mobile. Tra le altre misure che verranno prese si parla anche – come specificato da La Stampa in edicola oggi – del superamento della cassa integrazione in deroga e del rafforzamento di sussidi quali Naspi e Fis.

La vera novità che il quotidiano torinese mette in risalto riguarda però il costo che tali misure avrebbero per le aziende. Ecco quanto riportato dal quotidiano:

La discussione sulle aliquote contributive è in corso: il versamento degli imprenditori potrebbe essere differenziato in base alle dimensioni aziendali e all’utilizzo“.

Ciò potrebbe significare che tutte le imprese saranno chiamate a pagare un doppio ticket: il ticket di contribuzione mensile e il ticket di contribuzione addizionale quando viene utilizzata la cig. L’elemento di novità riguarda il fatto che fino ad ora alcune categorie di imprese non erano tenute a pagare il contributo addizionale: con la nuova riforma, a quanto pare, tutte le aziende dovranno contribuire, ma le differenze dei costi verranno calcolate sulla base delle dimensioni dell’impresa e dell’utilizzo del sussidio.

L’estensione del pagamento del contributo addizionale a tutte le aziende risponderebbe alla volontà di disincentivare l’utilizzo speculativo della cassa integrazione.

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