“La pandemia ha fatto esplodere la modalità di lavoro agile, lo smartworking. Un fenomeno relegato fino a un anno fa a poche diverse migliaia di lavoratori e disciplinato da una legge, la 81 del 2017. Come Fim Cisl abbiamo ritenuto importante, per meglio comprendere questa modalità di lavoro senza infatuazioni ideologiche, avviare un lavoro di ricerca in collaborazione con Adapt e l’Università Cattolica di Milano una grande campagna di ricerca per conoscere le reali condizioni dei lavoratori metalmeccanici oggi in smartworking, per poter conoscere quanto e come si lavora in remoto, come si tengono le relazioni con l’azienda e come il tutto incide sulla vita personale e familiare. Domani martedì 27 luglio alle ore 12.00 – restituiremo i primi dati della ricerca su un campione di 5000 mila metalmeccanici – un lavoro molto utile, unico nel suo genere, che servirà per continuare a negoziare con Federmeccanica un protocollo giusto e dignitoso sul lavoro agile. Indietro non si torna ma c’è molto da migliorare.”
Alla conferenza stampa parteciperà oltre che il Segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia, il prof. Emmanuele Massagli di Adapt
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Fonte: cisl.it