Col Green pass obbligatorio dal 6 agosto per entrare nei locali chiusi di bar, ristoranti, cinema, teatri, ecc. viene introdotto – di fatto – una tassa in più per chi intende fruire del servizio e non ha fatto il vaccino. Si pensi in particolare ai più giovani (sotto i 12 anni non c’è alcun obbligo) e le limitazioni che dovranno subire, nonché gli aumenti di costo per le loro famiglie se vorranno continuare a consentirgli di proseguire le loro ‘vecchie’ abitudini, dalla pizza a cena al cinema e così viva. Sì perchè oltre al costo del ristorante o del biglietto della sala c’è anche quello del tampone, fissato al prezzo politico di 8 euro per i minorenni e 15 euro per gli adulti.
Lo mette in luce il quotidiano Il Tempo in edicola oggi:
“Una tassa iniqua e subdola come detto che non si limita a colpire lo svago preferito dalle famiglie italiane e cioè la pizza del sabato sera (con tampone obbligatorio per i piccoli il giovedì precedente) ma anche tutte le altre attività ludiche che riempiono i weekend di padri e madri, soprattutto quando la brutta stagione riduce le opportunità di divertirsi all’aperto. E’ il caso del cinema. La visione di un film appena uscito costa mediamente tra gli 8 e i 12 euro. In alcuni casi i minori fino a 10 anni pagano il ridotto di 6 euro. Assunto per semplicità un prezzo medio di 10 euro il calcolo è sempre lo stesso. Per far entrare un giovane con più di 12 anni a godere della magia del grande schermo ci vogliono 10 euro del ticket più il costo del tampone. In totale dunque 18 euro che fa un rotondo 80% di aumento”.
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