ROMA – Il decreto Sostegni bis aveva previsto che dal 1° giugno e fino al 31 dicembre 2021 venisse sospeso il cosiddetto décalage, ovvero quel meccanismo che riduce del 3% l’importo della disoccupazione erogata a partire dal quarto mese. Proprio l’articolo 38 del decreto, infatti, recita che nel periodo che va da inizio giugno a fine dicembre, rimane invariato l’importo della NASpI in pagamento dopo il 1° giugno senza quindi ridurre questa prestazione del 3% per il periodo giugno-dicembre.
Secondo questa logica, quindi, i percettori NASpI hanno diritto per l’intero secondo semestre del 2021 (più la mensilità di giugno) a ricevere l’importo intero per tutti i mesi in cui vale la disoccupazione.
Le cose però non sono andate esattamente così. Molti utenti hanno infatti segnalato che gli importi risultano ugualmente decurtati, ciò vuol dire che l’INPS non ha ancora attivato il meccanismo di sospensione del décalage.
Tuttavia, l’Istituto di Via Ciro Il Grande ha comunicato prima tramite profili social e poi con la circolare del 6 agosto scorso (nonostante un primo diniego poi ritrattato, clicca qui) che sarà prevista la restituzione a favore di coloro che si sono visti ingiustamente decurtare i loro importi.
Restituzione che potrebbe a questo punto arrivare con la mensilità NASpI di settembre. A quel punto i percettori avrebbero diritto alla restituzione di una quota pari al 3% dell’indennità, a titolo di mancata sospensione del décalage, per i mesi di:
Insieme alla restituzione del décalage con la mensilità di settembre dovrebbe essere finalmente applicata la sospensione del taglio del 3%, il décalage di settembre per l’appunto. Quello che il Decreto Sostegni bis di fine maggio scorso aveva previsto.
Tale sospensione determinerà di fatto un aumento dell’indennità di disoccupazione NASpI del mese di settembre che a quel punto proseguirà fino a fine anno. E’ bene precisare che Inps al momento non ha dato alcuna comunicazione ufficiale, le uniche e ultime dichiarazioni al riguardo risalgono alla prima metà di agosto quando l’Istituto si era limitato a precisare che la sospensione del décalage non sarebbe stata applicata con la mensilità corrente.
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