Dopo aver rinviato ogni decisione a fine estate, il Governo starebbe pensando di accelerare sull’introduzione dell’obbligo di Green pass per i lavoratori dei bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine, trasporti, ecc. Settori nei quali l’obbligo di possedere il certificato verde per i clienti è scattato dal 6 agosto o dal 1° settembre nel caso dei trasporti, senza tuttavia coinvolgere titolari e dipendenti di queste attività.
Che si sarebbe arrivati a questa decisione era già trapelato nei primi giorni di agosto (clicca qui). Negli ultimi giorni, con la ripresa dell’attività istituzionale del Governo e il dibattito politico intorno all’obbligo di Green pass per i dipendenti della pubblica amministrazione, la questione è ritornata sulle scrivanie di Palazzo Chigi dove si starebbe lavorando ad un prossimo decreto.
Lo si apprende da Il Sole 24 Ore in edicola oggi che annuncia una riunione della Cabina di regia del Governo che si terrà la settimana prossima in cui sarà discusso di “estendere il Green pass prima ai lavoratori dei settori dove il certificato verde è richiesto ai clienti – dai ristoranti ai trasporti fino a palestre, cinema, teatri e parchi divertimento – e poi ai dipendenti della pubblica amministrazione che lo stanno già testando in questi giorni con il personale scolastico (per i sanitari c’è addirittura l’obbligo vaccinale). Ma non è escluso che l’obbligo di avere in tasca il certificato verde per poter lavorare non scatti contemporaneamente già a fine settembre o inizio ottobre per tutta questa platea di oltre 3 milioni di lavoratori”.
L’estensione dell’obbligo di Green pass – attenzione: non della vaccinazione, anche se poi la spinta va in quella direzione – per i lavoratori di questi settori costituisce per il Governo il completamento di un percorso iniziato il 6 agosto quando è entrato in vigore sì l’obbligo per i clienti ma non per chi ci lavora (titolari e dipendenti). Un percorso ispirato alle scelte fatte dal Governo francese con il Pass sanitaire, dove in realtà alle categorie lavorative si dava tempo un mese per mettersi in regola con l’obbligo vaccinale (per approfondire clicca qui).
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