“Il Parlamento chiede in coro di tornare a bloccare la riscossione e la partita si riapre in vista della Nota di aggiornamento al Def che arriverà entro il 27 settembre”.
E’ questa la notizia del giorno lanciata da Il Sole 24 Ore in edicola oggi che riapre la partita delle riscossioni fiscali bloccate a lunga dal Covid (da marzo 2020 fino al 31 agosto 2021) e ora riaperte dal 1° settembre scorso con l’Agenzia delle Entrate pronta ad inviare entro la fine del 2021 circa 25 milioni di notifiche.
Cartelle, avvisi, notifiche, procedure esecutive, pignoramenti: tutto potrebbe essere rinviato nuovamente. Per farlo, scrive il quotidiano economico, sarebbero necessari fino a 4 miliardi.
Ma oltre ad essere una questione contabile, per tenere in equilibrio i conti dello Stato, è sempre una questione politica e la volontà non sembra mancare, visto il pressing trasversale da parte del Parlamento nei confronti del Governo arrivato ieri con una votazione, quasi all’unanimità, su uno specifico ordine del giorno:
“L’impegno al governo promosso dalla Camera, che contempla anche una rottamazione-quater e una nuova sospensione degli obblighi di accantonamento per i pignoramenti presso terzi, ha preso la forma di un ordine del giorno, che porta come prima firma quella di Marco Osnato di Fratelli d’Italia ma è stato sottoscritto da tutti i gruppi con l’unica eccezione di Leu”.
Il Governo si è impegnato a portare avanti la richiesta nella Nota di aggiornamento al Def (Nadef): nei prossimi giorni dunque vedremo se e come si realizzerà questo ulteriore rinvio delle cartelle esattoriali.
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