Dopo aver stabilito l’obbligo di green pass per gli insegnanti, il personale scolastico, genitori e le figure che accedono agli istituti, il Governo in questi giorni è a lavoro per estendere l’uso del certificato verde a tutto il mondo del lavoro. Ancora la decisione non è ufficiale, infatti si attende la pubblicazione di un nuovo decreto, ma pare che l’esecutivo si stia muovendo in due direzioni: estendere l’obbligo al personale della pubblica amministrazione e ai luoghi e servizi in cui è già richiesto ai clienti di mostrare il green pass per accedere. Ciò comporterebbe, dunque, che anche il personale e i gestori di bar, ristoranti, teatri, cinema, palestre, piscine, parchi divertimenti, musei, convegni ed eventi dovranno essere in possesso della certificazione verde.
L’obiettivo del Governo è quello di limitare i contagi dopo il rientro a lavoro, evitando un nuovo possibile lockdown. Il problema principale sono i quasi due milioni di italiani tra i 50 e i 59 anni che non si sono ancora vaccinati, per cui estendere l’obbligo del green pass a varie categorie di lavoratori, soprattutto ai dipendenti statali, sarebbe un modo per raggiungere in tempi più brevi l’immunità di gregge spingendo alla vaccinazione chi ancora non ha ricevuto nessuna dose. Ricordiamo che il green pass si ottiene 15 giorni dopo la prima vaccinazione, con certificato di guarigione da covid o un tampone negativo.
Sia il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta che il ministro della Salute Roberto Speranza hanno dichiarato di essere favorevoli all’allargamento dell’obbligo di certificazione ad altre categorie di lavoratori, in primis ai dipendenti della pubblica amministrazione. Brunetta, inoltre, ha dichiarato di voler limitare il ricorso allo smart-working, prevedendo un ritorno in ufficio per l’85% dei dipendenti: ecco quindi che il Green pass potrebbe costituire anche uno strumento per facilitare il ritorno in ufficio e abbandonare per sempre la soluzione ‘smart working’ non proprio apprezzata dall’utenza in questi mesi di restrizioni.
Utenza potrebbe essere tirata dentro dal provvedimento: il Green pass a quel punto sarebbe obbligatorio anche per coloro che intendono accedere ai servizi pubblici.
Per quanto riguarda bar e ristoranti, essendo già richiesto ai clienti l’obbligo di esibire il green pass per accedere ai locali interni, sarà richiesto anche gestori e dipendenti dei pubblici esercizi per lavorare. Gestori, camerieri, cuochi e personale che entra in contatto con pubblico e pietanze dovrebbero con il nuovo decreto disporre di certificazione verde.
Per lo stesso motivo chi lavora nei settori della cultura, sport e svago, come teatri, cinema, palestre, piscine, centri termali, parchi divertimenti, sale giochi e sale concerti dovrà avere il Green Pass per poter lavorare. Anche gli addetti ai trasporti a lunga percorrenza, dunque – sempre per il principio secondo il quale il green pass è richiesto ai passeggeri – dovrebbero essere sottoposti a tale obbligo.
Per quanto riguarda tutte le aziende private – quelle che cioè non hanno luoghi aperti al pubblico – la situazione è più complessa. Confindustria e sindacati sono favorevoli all’estensione dell’obbligo di Green pass: sono però divisi su come raggiungere l’obiettivo. Gli industriali ritengono che in attesa di un decreto si possa procedere con accordo, adeguando il Protocollo anti-Covid sulla Sicurezza sui luoghi di lavoro, e chiedono che sia lo Stato a pagare il tampone ai lavoratori. I sindacati invece chiedono una legge e non ne voglio sentire di un accordo che obblighi i lavoratori, accordo che peraltro andrebbe a vincolare solo gli iscritti al sindacato stipulante. Mentre sul tampone sono convinti che il costo non possa ricadere sul lavoratore: “paghi l’azienda o lo Stato”, hanno detto nei giorni scorsi.
Il Consiglio dei Ministri che dovrebbe prendere un decisione sul tema è convocato per giovedì, qui dovrebbe essere emanato un nuovo decreto. L’obiettivo è quello di arrivare ad un accordo entro la fine del mese, il problema principale per la maggioranza parlamentare rimane però la posizione incerta della Lega di Matteo Salvini, che è contrario al green pass e alla sua estensione, anche se dalle parole di ieri del Ministro dello Sviluppo Economico, il leghista Giancarlo Giorgetti, sembra che vi possano essere dei ripensamenti a breve.
RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione, su qualsiasi supporto e in qualsiasi forma, dei contenuti del presente articolo in violazione delle norme sul diritto di autore sarà segnalata all’Agcom per la sua immediata rimozione [Delibera n. 680/13/CONS 12/12/2013].
Resta aggiornato con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis
Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.