Sarà approvato oggi il Decreto che obbligherà ad esibire il Green pass a tutti coloro che intendono entrare nei luoghi di lavoro. L’obbligo sarà effettivo da una data del mese di ottobre che sarà individuata dal provvedimento.
Dunque nessun obbligo immediato per dare il tempo a chi vuole vaccinarsi, di avere il tempo necessario.
Ma resta aperta la questione del tampone gratuito. Il Green pass si ottiene anche con un tampone negativo da esibire ogni 48 ore. Ma per entrare nei luoghi di lavoro chi lo pagherà? I sindacati puntano a trasferire i costi sullo Stato. Il Governo valuta una fase transitoria in cui potrebbe finanziare i tamponi, che sarebbero gratuiti per i lavoratori, o tenere ancora bassi i prezzi.
A soffermarsi sugli effetti del costo del tampone per un lavoratore che non intende farci il vaccino è il quotidiano la Repubblica in edicola oggi sulle cui colonne si legge che i sindacati “hanno chiesto tamponi gratuiti e li hanno ottenuti calmierati, anche se il governo si è preso l’impegno di garantire una norma che non permetterà i licenziamenti e una parentesi di quindici giorni circa in cui i tamponi non dovrebbero essere a pagamento, in modo da consentire a chi vuole di immunizzarsi. Passate queste due settimane dovrebbero costare 15 euro. A chi insisterà a non vaccinarsi sarà richiesto ogni 48 ore: fatti due calcolo, su cinque giorni alla settimana di lavoro, sono circa 150 euro al mese”.
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