“Requisiti troppo elevati per la pensione riducono l’aspettativa di vita in molte professioni particolarmente gravose. E’ quindi indispensabile prevedere una maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione”.’ E’ quanto sottolinea la Cisl in una nota commentando il documento della Commissione istituzionale di studio sui lavori gravosi.
“L’approfondito lavoro della Commissione prende in considerazione dati INPS, INAIL e ISTAT oltre ad indicatori di molteplici studi scientifici sul livello di infortuni e malattie professionali, sull’onerosità ergonomica e il carico psicosociale nelle varie professioni, confermando quanto da sempre sostenuto dalla CISL circa la necessità di prestare una particolare attenzione alla previdenza dei lavoratori e alle lavoratrici impegnati in attività particolarmente faticose. Le istanze presentate nella piattaforma sulla previdenza di CISL CGIL e UIL per l’accesso alla pensione a partire dai 62 anni di età, così come la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età per chi ha iniziato a lavorare in giovane età, si confermano ancora una volta attuali, perché le pensioni non sono un privilegio ma un diritto dopo una vita di duro lavoro”, conclude la Cisl.
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Fonte: cisl.it