Dopo più di un anno dalla scadenza del precedente Ccnl, i rappresentanti delle aziende orafe hanno proposto un incremento salariale di 77 euro al quinto livello (25 € a giugno 2022, 25 € a giugno 2023 e 27 € a giugno 2024) con la scadenza contrattuale fissata a giugno 2024.
La delegazione di Fim, Fiom e Uilm visto che:
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Se il settore orafo ha sofferto la crisi conseguente alla pandemia, chi ne ha pagato il maggior prezzo sono stati i lavoratori e le lavoratrici, i cui salari sono stati falcidiati dalla CIG e ora aspettano un rinnovo salariale dignitoso;
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Il CCNL Orafo è l’unico contratto dell’industria che Fim Fiom e Uilm non hanno ancora rinnovato;
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Le retribuzioni contrattuali del settore sono inferiori sia a quelle metalmeccaniche che a quelle del tessile/abbigliamento.
Per questi motivi, non si può accettare una proposta con “solo” 3 delle 4 tranche di aumento dei metalmeccanici (e, guarda caso, tralasciano la più consistente) e la scadenza a giugno 2024, contemporaneamente al contratto dei metalmeccanici, perché si corre il rischio concreto di ulteriori ritardi nel rinnovo e di un allargamento del divario tra le retribuzioni contrattuali degli orafi e dei metalmeccanici.
Chiediamo quindi ai lavoratori e alle lavoratrici del settore orafo di far sentire la propria contrarietà all’incremento salariale proposto dalle aziende, partecipando sia alle assemblee in azienda ma anche alle iniziative pubbliche che nei territori a maggiore “vocazione orafa” Fim, Fiom e Uilm organizzeranno per sensibilizzare l’opinione pubblica e i mass media.
La delegazione Fim, Fiom e Uilm dell’industria orafa
Ottobre 2021
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Fonte: fiom-cgil.it