Il Governo Draghi lascia i lavoratori senza cassa integrazione: novità dall’11 ottobre

Draghi

ROMA – Forse a Palazzo Chigi non se ne sono accorti o forse sì. Ma da lunedì 11 ottobre 2021 i lavoratori dipendenti di aziende che hanno ‘consumato’ tutte le 40 settimane di cassa integrazione ‘Covid’ (12+28) saranno senza il trattamento di integrazione salariale.

E’ una situazione che finora, dall’inizio della pandemia, mai si era venuta a creare e che lascia increduli centinaia di migliaia di lavoratori, che si domandano come mai il Governo guidato da Mario Draghi non abbia provveduto per tempo. Ma anche le aziende, in particolare di più piccole dimensioni A dire il vero già a settembre giravano voci di una proroga fino alla fine dell’anno, ma finora nulla si è visto.

Così facendo il Governo ha lasciato ”nell’incertezza le aziende, lasciando privi di protezione i dipendenti, lasciando appesi gli stessi Enti e Fondi che erogano l’ammortizzatore sociale che non sanno bene che cosa succederà ora (ci sarà un ulteriore periodo? Si può tornare agli ammortizzatori ordinari?)”. E nell’incertezza che si fa? Si cerca di appoggiarsi ai punti fermi. Questo significa che aziende, consulenti e centri servizi inizieranno a defalcare quel che resta di permessi e ferie, tra i residui dei lavoratori, pur di offrire la continuità retributiva ai lavoratori.

Ecco perchè la Segretaria Confederale UIL Ivana Veronese, con un comunicato di ieri, chiede un ”immediato decreto, con una verifica delle disponibilità finanziarie destinabili allo scopo, magari anche solo con una qualche rassicurazione autorevole da parte del Governo. Questo deve essere il tempo della responsabilità, non dell’incertezza”, conclude.

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