“La migliore risposta al populismo, ai neo fascisti e agli sfascisti di turno è un grande patto sociale che deve vedere impegnati il Governo e le parti sociali su un grande progetto paese e su obiettivi comuni, ognuno per le sue competenze”. Lo detto il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, concludendo a Roma il Consiglio Generale della Fai Cisl. “Non è con il conflitto sterile che si può rilanciare lo sviluppo, il riscatto dei più deboli, ottenere un modello nuovo di economia sociale e solidale, fondato sul lavoro dignitoso e di qualità, sulla centralità della persona, sul valore della famiglia. Il paese ha bisogno di coesione sociale, di ritrovare la sua unità sulla base dei grandi valori della Costituzione. Bisogna andare avanti nella campagna vaccinale, costruire una governance pienamente partecipata del Pnrr, con forti condizionalità sociali ed occupazionali agli investimenti pubblici previsti dal Governo. Va definita una rete universale di tutele attive e passive che non lasci nessuno solo. Vanno contrastate le delocalizzazioni selvagge ed il precariato, il lavoro nero e l’illegalità, interrotta la scia di sangue delle morti sul lavoro, annullare le disparità di genere, sociali e territoriali, riscattato allo sviluppo il Mezzogiorno. Si deve redistribuire il carico fiscale a sostegno delle fasce più fragili del lavoro e delle pensioni. Vanno rilanciati investimenti su scuola, pubblico impiego e politiche sociali, sostenuta maggiormente la non autosufficienza, riformate le pensioni e la flessibilità in uscita secondo criteri di sostenibilità sociale. Queste sono le basi di un grande Accordo che coinvolga la responsabilità di tutti i soggetti istituzionali e sociali. Sapendo anche che ogni passo in avanti che faremo, ogni innovazione che andrà in porto, servirà anche a ricacciare nella soffitta della Storia idee e metodi che non possono trovare spazio nel futuro di un Paese democratico”.
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Fonte: cisl.it