Una battaglia per gli altri lavoratori che il vaccino non l’hanno fatto e che non hanno i soldi per pagarsi il tampone ogni 48 ore. Ma anche per l’amore verso la libertà. Queste, in sintesi, le ragioni che hanno spinto alla protesta Stefano Puzzer leader e portavoce del Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste (Clpt) che, dopo aver animato per due giorni la protesta No Green pass, ha comunicato oggi stesso di dimettersi.
Si perchè lui, in realtà, – ex sindacalista Cisl, Uil e poi USB – il vaccino lo ha fatto. Lo scrive la nota Agenzia di Stampa Ansa.it:
“Ha fatto il vaccino e ha il green pass, ma non lo esibisce per lavorare bensì solo per accompagnare il figlio all’asilo. E così continuerà, ha annunciato, fino a quando “il governo non ritirerà il green pass”.
“Ora però – continua Ansa riferendosi agli eventuali risvolti giudiziari della vicenda – rischia di cadere in disgrazia dopo settimane di battaglie e due giornate di protesta“.
Ma Puzzer, al di là di tutto, è persona stimata, “anche dai portuali più duri“.
“E’ battagliero – conclude Ansa disegnando un profilo del leader dimissionario -, lo è stato anche contro Zeno D’Agostino, l’amato presidente dell’Autorità portuale che ha riconosciuto il suo sindacato e ora se lo ritrova come avversario. D’Agostino ha indicato lui come responsabile delle (eventuali) sue dimissioni. Appassionato di pallone (centrocampista delle giovanili della Triestina), Puzzer è definito come un uomo che agisce con intelligenza. Almeno fino a ieri sera, quando per stanchezza o per altre ragioni, deve aver perso un po’ di lucidità. Fino alle improvvise dimissioni di stamani“.
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