Ancora pochi giorni e il Governo chiarirà cosa intende fare con la riforma degli ammortizzatori sociali a cui sta lavorando il Ministro del Lavoro Andrea Orlando dalla scorsa primavera. Il destino della riforma è collegato a quello della Manovra di Bilancio e in particolare alle risorse che saranno destinate a lavoro e tutele.
La riforma partirebbe dal 2022 e riguarderebbe gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto (cassa integrazione e assegno ordinario, con l’obiettivo di coprire le piccolissime imprese fino a 5 dipendenti) e in caso di cessazione del rapporto di lavoro (Naspi e disoccupazione agricola).
Negli scorsi mesi si era parlato di un intervento sul décalage della Naspi, vale a dire il meccanismo che taglia l’indennità a partire dal 4° mese, attualmente congelato fino al 31 dicembre 2021 per effetto del Decreto Sostegni bis. Intervento che avrebbe dovuto comportare a partire dal 2022 la posticipazione dell’avvio del décalage.
Secondo quanto si legge sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, sembrerebbe che il Governo abbia preso una decisione sulla revisione del décalage. Così si legge a proposito delle prospettive di riforma che saranno chiarite già dalla prossima settimana:
“Restarebbe in piedi il potenziamento della Naspi, dove si posticipa dal sesto mese il meccanismo di décalge (che taglia mensilmente del 3% l’importo del trattamento, oggi previsto dal quarto mese)”.
Dunque se fosse confermata l’anticipazione de ‘Il Sole’ a partire dalla mensilità di gennaio 2022 la NASpI subirà la decurtazione dell’importo a partire dal 6° mese da quando decorre il beneficio e non più dal 4°, offrendo ai disoccupati 2 mesi in più con l’importo intero.
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